Conoscere la Sardegna, amarla con «gusto», sensorialmente

Presentate is papassinas de su Sulcis secondo la ricetta di Narcao – Il Sulcis-Iglesiente è un territorio formato da Comuni ricchi di storia variegata e particolarissime tradizioni e specificità che rischiano di essere cancellate dall’emorragia migratoria – nella Città di Biella risiedono venti famiglie originarie di Narcao

Luciana Ecca Pinna
Gruppo di amici con al centro Luciana Ecca Pinna e is papassinas de su Sulcis

Sapori di Sardegna – sabato 16 ottobre, nelle sale del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella, si è tenuto l’annunciato appuntamento con i “Sapori di Sardegna” e “is papassinas de su Sulcis”.
Luciana Ecca Pinna ha presentato “is papassinas de su Sulcis”, una variante territoriale del Sulcis-Iglesiente, regione storica sud-occidentale della Sardegna, appartenuta al Giudicato di Caralis, formata da due territori: il Sulcis e l’Iglesiene, costituiti da ventisette comuni; ventitré dei quali fanno parte della nuova Provincia con a capo le Città di Carbonia e Iglesias, per un totale di circa 150.000 abitanti.
Carloforte e Sant’Antioco, condividono con Calasetta la presenza di una consistente comunità genovese di relativo recente insediamento, una enclave con lingua, usi e tradizioni genovesi di “Terramanna”, insediatasi in questa estrema parte dell’Isola, conosciuta come “Maurri”; “Maureddhos” sono detti gli abitanti, a significare l’arrivo, fin da un passato ancora più remoto, di nuovi abitatori dalla vicina Africa.
A Santadi, centro popoloso al pari di Domusnovas, San Giovanni Suergiu, Portoscuso, Gonnesa, Siliqua, Teulada e Villamassargia, nei primi giorni di agosto si svolge il “matrimonio mauritano” o “maureddino”, che conserva tracce dell’antico rito costantiniano; una tradizione che scavalca i secoli, custodita e tramandata – secondo alcuni studiosi – proprio dalle popolazioni nordafricane della Mauritania, giunte nel Sulcis in epoca romana, unitesi alle popolazioni nuragiche presenti in Sardegna da epoche ancora più remote.
A questi antichi periodi, a culti e culture arrivate in Sardegna con genti provenienti da diverse parti della terra, bisogna far risalire usanze, sistemi vestimentari, riti, cibi e quant’altro ancora, attualmente attestati e attestabili nella grande Isola. Tra questi, “is papassinas”, che sono state presentate e degustate nella serata dedicata ai “sapori di Sardegna”; la specialità gastronomica connessa al “tempo dei morti” è stata confezionata secondo un’antica ricetta di Narcao, paese di poco più di tremila abitanti, realizzati rispettando la caratteristica forma romboidale, la composizione degli ingredienti e le modalità di confezionamento e di cottura.
Il Sulcis-Iglesiente è un territorio formato da Comuni ricchi di storia variegata e particolarissime tradizioni e specificità che rischiano di essere cancellate per via dell’emorragia migratoria, con sensibile riduzione di abitanti, ancor più che dalla rimozione generazionale e dai modelli propri della “modernità”. A titolo di esempio basti pensare che nella sola Città di Biella risiedono venti famiglie originarie della sola Narcao.
Solo Fluminimaggiore, Sant’Anna Arresi, Giba e Vallermosa, superano i duemila abitanti; mentre ancora più ridotto risulta essere il numero di cittadini presenti a: Nuxis, Domus de Maria, Musei, Perdaxius, Masainas, Bugerru, Tratalias, Villaperuccio e Piscinas.
La conoscenza attraverso il gusto che periodicamente Su Nuraghe propone, ha lo scopo – tra l’altro – di far conoscere ed amare sensorialmente la Sardegna.

Salvatorica Oppes

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