“Garibaldi dopo Garibaldi”, da Biella arriva ad Alessandria

Sabato 17 settembre, alle ore 18, nella sede di “Su Nuraghe”, ad Alessandria, verrà inaugurata la mostra storica documentaria “Garibaldi dopo Garibaldi – Garibaldi e la Sardegna“, proveniente da Biella ed itinerante tra Piemonte e Lombardia. Per l’occasione sono stati predisposti nuovi pannelli curati dall’Istituto per la Storia del Risorgimento, Comitato di Alessandria e di Asti.

Pannello mostra
Pannello della mostra Alessandria e i Garibaldini

La città di Alessandria fu fondamentale per gli eventi della storia del Risorgimento Italiano in quanto presenza strategica non solo per il Regno di Sardegna, ma per l’intero Nord-Italia.
I Savoia, nella politica di ingrandimento del loro Stato, diedero corso ad uno straordinario progetto di edilizia militare e, dopo aver raso al suolo l’intero quartiere Borgoglio situato al di là del fiume Tanaro, costruirono una grandiosa Cittadella.
Napoleone I, vittorioso nella Battaglia di Marengo, continuò e migliorò il progetto, affidando ai più valenti architetti militari francesi l’incarico e realizzando la fortezza più grande d’Europa idonea a difendere il suo Regno.
Il monumento, tuttora esistente, è ben conservato come si evidenzia dall’immagine inserita nella mostra.
Nella Cittadella stazionarono i più importanti reparti delle campagne militari del secolo XVIII e XIX; dalla Cittadella partirono anche gli Ufficiali che seguirono Garibaldi nella spedizione dei Mille.
Come dice Giuseppe Bandi ne I Mille “faccio un bel salto dagli ultimi di ottobre 1859 al 23 aprile 1860, e dico che in quest’ultimo giorno me ne stavo seduto su d’una panca del più bel caffè di Alessandria, quando il vecchio Gusmaroli (a que’ tempi carissimo a Garibaldi e familiare suo) mi si fè vicino, dicendomi, el general te veul; viente via.
Il progetto garibaldino stava affascinando la gioventù che aveva sperato nella realizzazione dell’Unità d’Italia, almeno settentrionale e, davanti alla fine ingloriosa della seconda guerra d’Indipendenza, non si era mai rassegnata alla rinuncia dei suoi ideali.

Carla Bolloli Moruzzi,
Istituto per la Storia del Risorgimento, Comitato di Alessandria e di Asti

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