ISRE, Istituto Superiore Regionale Etnografico a Su Nuraghe

Riprendono le lezioni di cinema a Su Nuraghe di Biella – presentazione di documentari provenienti dagli archivi sardi dell’I.S.R.E. – per conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore – in cattedra giovani sardi di seconda e terza generazione – ingresso libero

Su Nuraghe filmNei cinque anni di attività, iniziati nel 2007, “Su Nuraghe Film” ha proposto dieci cicli semestrali di proiezioni.
Con l’obiettivo di “conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore“, circa cinquanta giovani sardi di seconda, terza e quarta generazione sono saliti in cattedra per tenere lezioni cinema.
Presso il “Punto Cagliari” di via Galileo Galilei, 11, a Biella, sono state illustrate diverse opere di registi o di argomento sardo: in certi casi si è trattato di vere e proprie riscoperte di pellicole rare, come quelle del 1899 che ritraggono i re sabaudi in arrivo sulla nostra Isola o quelle difficilmente reperibili, agli esordi del cinema muto, quale “Cenere”, un film del regista Febo Mari, interpretato da Eleonora Duse, tratto dall’omonimo romanzo di Grazia Deledda, Premio Nobel per la letteratura nel 1926.
L’attività culturale si è ulteriormente sviluppata, tant’è che, negli ultimi due anni, la rassegna mensile di Su Nuraghe Film si è arricchita della collaborazione dell’I.S.R.E. (Istituto Superiore Regionale Etnografico della Regione Autonoma della Sardegna), con filmati provenienti dalla cineteca e dagli archivi di antropologia visuale, del “Museo regionale della Vita e delle Tradizioni popolari sarde“, di Nuoro.
Le opere, frutto di studi e ricerche costanti, arrivano da questi fondi e sono eccezionalmente messe a disposizione del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella. Rappresentano un importante patrimonio che, grazie ai Sardi di “su disterru“, varca i confini dell’Isola, e viene proposto in continente per conoscere ed imparare ad amare la Sardegna attraverso il linguaggio moderno della rappresentazione cinematografica.
La registrazione di immagini, di suoni e di voci, da un lato appare come la versione contemporanea, l’evoluzione nel tempo presente dell’oralità alla quale – come in antiche veglie – si può accedere sia coralmente che nell’intimo della propria casa; dall’altro, presenta la potenzialità della scrittura, perché, come questa, riesce a superare le barriere dello spazio e del tempo.
Gli strumenti “nuovi” della cinematografia, oggi incrementati da internet, hanno determinato la Regione Autonoma della Sardegna (http://www.sardegnadigitallibrary.it), a raccogliere e a inserire nella sua piattaforma informatica migliaia di documenti multimediali in formato digitale, comodamente accessibili e facilmente consultabili da chiunque, in qualunque parte del globo.
Le opere in rassegna a Biella fanno parte del ciclo di “Lezioni di cinema“, proposto da Su Nuraghe, e saranno tenute da giovani conterranei nati fuori dall’Isola. È stato affidato loro l’incarico di preparare le serate e presentare le pellicole loro assegnate. Durante l’autunno verranno illustrate “S’Ardia“, di Gianfranco Cabiddu,”Il Custode“, di Basilio Nieddu e Giuseppe Boeddu, “Il Canto scaltro“, di Michele Mossa e Michele Trentini. A gennaio,”L’Arbitro“, per la regia di Paolo Zucca.
Un importante momento di impegno e di studio dei nostri giovani che, talvolta, riesce a condurre alla scoperta-riscoperta dell’identità di appartenenza, attraverso un rito di passaggio vero e proprio, a cui partecipano genitori e amici: quasi un’entrata in società in cui i giovani adulti – attraverso la prova – si presentano e vengono accolti nella grande famiglia sarda, la comunità di origine.

Battista Saiu

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