Una rosa per Paolo Piu “israighinada dae sa terra mia”

Paolo Piu
Paolo Piu

Si svolgeranno domani, sabato 6 agosto, alle ore 10, presso il cimitero di Ponderano, i funerali di Paolo Piu, morto a Biella all’età di 84 anni. Lascia la moglie, Anna Maria Cuccuru; i figli: Lino con Giulia; Giampaolo con la moglie Chiara e i figli Alessandro e Davide. Dopo un breve discorso di un Ministro di culto dei Testimoni di Geova, la cara salma verrà inumata.
Nativo di Pozzomaggiore (Sassari), subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, abbandona il paese natio per raggiungere una giovane compaesana di cui era invaghito, Anna Maria che, qualche anno dopo, nel 1952, sposerà a Comignago (Novara), sulle sponde del Lago Maggiore.
Carpentiere provetto, dopo anni, compra casa nel Biellese e si trasferisce a Graglia Vagliumina dove nascerà il primogenito.
Il cuore di Paolo è per la giovane sposa e la famiglia e il suo sguardo orientato verso la Terra di origine. Nel 1959, alla notizia della costituzione della SIR, la Sarda Industrie Resine, facente capo a un’altra “SIR”, la “Società Italiana Resine“, dell’imprenditore brianzolo Nino Rovelli, vende la casa di Vagliumina e rientra in Sardegna per andare a lavorare a Porto Torres come capocantiere, offrire la sua opera alla costruzione di quello che diventerà uno dei più grandi poli petrolchimici europei.
In Sardegna, a Sassari, nasce il secondogenito.
Ma, nel 1973, con la crisi petrolifera e il raddoppiò della materia prima, la recessione diviene europea; la sovrapproduzione incide su prezzi e ricavi della SIR; viene bloccato il programmato sviluppo di ampliamento e raddoppio del progetto di Porto Torres. Per Paolo è di nuovo tempo di emigrare e lasciare l’amata Sardegna. Così, Paolo approda prima a La Spezia, poi si trasferisce a Genova, quindi arriva di nuovo a Biella. Con i risparmi, compra un terreno a Pavignano e costruisce con le sue mani la nuova casa in cui va ad abitare con moglie e figli. Per il Biellese sono anni di lavoro e ricchezza; l’industria tessile funziona alla perfezione e Paolo impianta nel saloncino del seminterrato una rocchettiera.
Nel 1983 si trasferisce ancora: prima, a Zumaglia, poi, a Biella, per attraccare definitivamente, nel 1992, a Ponderano dove trascorrerà gli ultimi anni della sua vita.
Fondatore con la moglie Annamaria del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella, ha dato il suo contributo generoso per la costruzione della prima sede in via Pietro Micca e poi, in quella attuale di via Galileo Galilei.
Lo ricordiamo ancora nelle serate al Circolo con Sebastiano Cuccuru, Angelo Solinas, Salvatore Pinna, Ennio Pilloni a poetare e a cantare, accompagnati dalla chitarra. La canzone e, ancor più la poesia, hanno accompagnato la sua vita. Lo vogliamo ricordare con i versi scritti dalla moglie Anna Maria:

E, si in terra anzena morrer’ nde dia
E mi ‘enzerat contraria onzi cosa
Cando mi addobades in sa losa
Unu favore domando ebbia:
piantade in sa tumba una rosa
israighinada dae sa terra mia
chi fiorat d’onzi annu dae sé
e bos battet messajos dae me.

Nel ricordo di Paolo Piu, una rosa rossa è stata riprodotta sui manifesti funebri che annunciano la sua scomparsa.

Battista Saiu

3 commenti

  1. Ciao Battista,
    se ti è possibile, porgi le condoglianze ai familiari di Paolo da parte dell’Associazione Cuncordu.

    Ti abbraccio.

    Maurizio.

  2. Domani parto e domani sera porterò il saluto appena sbarcato per il fratello Paolo.
    Condoglianze sincere alla famiglia

    max

  3. Alla Signora Anna Maria, a tutti i suoi famigliari, agli amici del circolo Su Nuraghe porgiamo sentite condoglianze.
    I dirigenti e i soci del circolo sardo S’emigradu di Vigevano

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