Di qua e di là del mare, figlio di una sola grande famiglia

Simone Vaccargiu
Simone Vaccargiu.

Simone Vaccargiu è nato a Biella 26 anni fa, da padre sardo e madre lucana della provincia di Matera. Ha studiato all’Istituto per Geometri a Biella.
Fa il carpentiere, ma la sua attività lavorativa è stata anche: panettiere, aiuto cuoco e commesso, operaio, magazziniere e muratore. Si sa, le forme attuali di contratto non sempre permettono la stabilizzazione in un determinato posto di lavoro.
Rientrato pochi giorni fa dalla Sardegna dove ha trascorso il periodo natalizio con i genitori, intrattiene fortissimi legami con l’Isola per rientrarci sempre molto volentieri. Ad accoglierlo i numerosissimi parenti, oltre ottanta i soli cugnini di primo e secondo grado. “Mi piace andare in Sardegna – assicura – per la gente, l’ospitalità, il cibo, l’atmosfera. L’aria che senti appena arrivi, già prima di scendere sulla banchina del porto, mi riempie di gioia e mi fa sentire a casa, donando a me che in Sardegna purtroppo non son nato, quel senso di appartenenza che mi fa sentire figlio di questa grande e bella Isola“. “E – continua – anche se sono nato a Biella e vivo a Ponderano, in periferia o se si vuole, alle porte del grande centro, mi sento parte integrande, figlio di una stessa grande famiglia, di qua e di là del mare, perché tutti quanti mi accolgono come un fratello; a Biella, questo mix di sentimenti e sensazioni non si interrompe affatto, grazie anche all’azione di Su Nuraghe in cui sono orgoglioso di riconoscermi“.
Per quanto riguarda la lingua dei padri, dichiara di capire il sardo molto bene, ma di non parlarlo per l’inflessione “continentale” e la paura di sbagliare. “A casa – sostiene – si parla troppo poco il sardo sebbene anche mia madre lo capisca assai“. Vorrebbe sentirlo parlare di più, anche nelle varianti di altre località della Sardegna, conoscerle nelle loro musicalità perché sente sua tutta l’Isola, non solo il territoro del genitore e i paesi circumvicini.
Il suo sguardo già luminoso quando parla della “sua” Terra, diventa ancora più splendente. “Quando sono in Sardegna come nei giorni appena passati – afferma – vado a trovare i parenti e i numerosissimi cugini, di ogni età, simpaticissimi e affettosi. Trascorriamo il tempo tra Gonnosfanadiga, paese di origine di mio padre e Guspini dove ci sono dei magnifici campetti di calcio per disputare le nostre animate partite di pallone“.
Anche per questo ho proprio piacere – continua – che il film che mi si chiede di presentare sabato prossimo a Biella abbia come titolo “L’arbitro”.
Pochi giorni fa, quando era ancora in Sardegna, confessa di aver informato i suoi parenti della prossima serata che lo vedrà protagonista a “Su Nuraghe Film” e, afferma, “son sicuro che da Gonnosfanadiga tiferanno per me, quando dovrò tenere la mia lezione di cinema per illustrare “L’arbitro”, l’opera del regista Paolo Zucca“.

Giovanni Usai

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