Il motto “Sassarino”: «Forza Paris!» deve tenerci tutti uniti

29 gennaio 2012 – Allocuzione del Responsabile Fiduciario del Nucleo di Biella «Cap. Emilio Lussu dell’Associazione Nazionale Brigata “Sassari“»

cerimonia della sassari
Basilica San Sebastiano, gruppo di partecipanti alla cerimonia della Sassari.

Celebriamo il 92° Anniversario della battaglia del Col del Rosso, vittoria grandissima ottenuta con gravi sacrifici dalla Brigata Sassari, la prima della riscossa dopo Caporetto.
Due parole sui perché della Cerimonia. Innanzitutto per sventolare quel Tricolore che sempre ha guidato, giustificato ed onorato l’estremo sacrificio del soldato italiano. Poi, per onorare il dolorosissimo contributo pagato dai nostri Diavoli Rossi e dalle nostre Famiglie per obbedire agli ordini della Patria.
Quindi per riaffermare che tutto ciò che oggi siamo ci è stato donato col sangue, con le lacrime e col sudore dai nostri Patres e Mannos e che noi abbiamo il dovere, sacro, di contribuire a formare quella Italia Libera, Democratica e Bella che per essi era solo un lontano, affascinante miraggio. Infine, ricordare che ognuno di questi Eroi aveva madre, sposa, sorelle e figli, che hanno durissimamente patito per il loro generoso sacrificio. A queste meravigliose persone vada il nostro più profondo rispetto.
In quest’anno foriero di grandi sacrifici, il motto “Sassarino”: «Forza Paris!» deve tenerci tutti uniti, e rinnovare l’impegno sociale di sostegno e solidarietà. Ce n’era veramente bisogno al rientro dalla guerra, quando “i Sardi non avevano da seminare che le loro decorazioni, ma esse non germogliavano, non davano frutto“. Ecco allora per opera dei migliori tra gli ufficiali combattenti, in primis Emilio Lussu, sorgere spontanea una organizzazione di sostegno ai mutilati, alle vedove, agli orfani, ai vecchi genitori rimasti senza sostegno. Nasce così la nostra Associazione, che a tutt’oggi profonde un generoso impegno sociale verso le famiglie dei nostri ragazzi impegnati in missioni di pace in terre lontane e pericolose. Il nostro soldato, fiero e terribile nella battaglia, diviene un agnello col vinto, il ferito, lo sventurato. Non vede più in lui un nemico, ma un fratello. Ricorda il detto dei nostri Mannos: “in su pani ispartidu s’anghelu s’indi sezzet”. Ricordiamo allora quest’anno che tra le nostre gloriose tradizioni vi è anche quella della compassione e della solidarietà, e non facciamola mai mancare ai nostri fratelli.
Ajò, Dimonios! Sassari, Avanti! E Forza Paris!

Giovanni Manunta “Tatharinu”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.