«Un vernaccino dai Sardi», storia di un bar, storia di una città

Medaglia Mighela
Medaglia d'oro conferita nel 1906 a Salvatore Mighela di Biella all'Esposizione Internazionale di Milano.

Ad aiutare Salvatore Mighela, nel 1913, dalla Sardegna arriva a Biella il fratello Sebastiano. Nello stesso anno, appena dodicenne, arriva anche Severino. Sarà lui l’erede che, nel 1940, alla morte dello zio Salvatore, gestirà direttamente il locale fino alla chiusura del 1968, Dal 1922 al 1926, Severino ritornerà per alcuni anni in Sardegna, sostituito dal fratello Giuseppe, giunto appositamente a Biella.
La storia di un bar è un po’ la storia di una città. – Afferma “Eco di Biella del 28 novembre 1968, due giorni dopo la storica chiusura del locale – Un tempo, assai più di oggi, nel bar si intrecciavano rapporti umani, si stabilivano conoscenze, si fissavano appuntamenti d’affari, si tenevano riunioni. In questo quadro di vita, il Mighela ebbe momenti di splendore. Fu per molti anni il caffè più frequentato da un ambiente colto ed evoluto. Maturarono nelle sue sale molte decisioni in campo politico, sportivo, sociale, culturale. Il Mighela ebbe insomma i suoi anni d’oro soprattutto nel periodo fra le due guerre.
Ultimamente, incombendo il pericolo dello sfratto, o mancando quantomeno la possibilità di un contratto di affitto a lungo termine, Severino non poté più rinnovare il bar. Il locale si spegneva lentamente nella sua vita e nelle luci delle sue sale; un rilancio appariva impossibile nella sede attuale. Ricominciare altrove sarebbe stata una impresa assurda per Severino dopo 55 anni di lavoro. Così il Mighela ha chiuso e un’altra grossa fetta della storia di Biella se n’è andata con lui
“.
Il bar ha chiuso definitivamente i battenti martedì 26 novembre 1968.
In quegli anni, altri Sardi, dopo Bergamaschi e Polesani, Veneti e Lombardi arrivavano a Biella con la loro valigia di cartone sulle spalle, per prestare la loro opera nelle fabbriche e nelle officine, per contribuire con la loro opera e il loro sudore a rendere grande e prospera questa terra.

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