Canti in Limba sarda alla Via Crucis di Pettinengo

Pettinengo, Via Crucis
Pettinengo, Voci di Su Nuraghe, uomini in cappa rossa e berritta, donne velate di nero.

Venerdì 29 marzo 2012 – La Comunità sarda di Biella si è unita alla Comunità parrocchiale di Pettinengo per partecipare alle celebrazioni del Venerdì Santo intervenendo alla “Via Crucis” con canti in Limba sarda, che rimandano alla sofferenza di Maria che piange Cristo morto.
Melodie tristi, lamento della Madre addolorata e con il cuore trafitto – secondo antiche rappresentazioni – da sette spade. Parole struggenti, reiterate, ripetute più volte – come antiche prefiche – per la perdita del figlio unico e innocente che sta per essere crocifisso: “Unu fizu chi tenia, sa vida li ant leadu“, l’unico figlio che avevo, gli hanno tolto la vita. Ogni verso intercalato dal ritornello: “Sette ispadas de dolore, su coro m’hant trapassadu“, sette spade di dolore, mi hanno trafitto il cuore.
Antiche musicalità di una tradizione profonda e condivisa attraverso un percorso di fede e di cultura; oltre e al di là del significato letterale delle parole; sonorità che nei diversi codici linguistici – latino, italiano o sardo – rimandano al sacro; intreccio saldo tra voce della bocca, voce del cuore e sentimenti dell’anima.
Il sacerdote don Ferdinando Gallu, ha percorso le stazioni all’interno della chiesa parrocchiale accompagnato dal canto e dalla preghiera dei fedeli. Ad ogni sosta, la lettura delle meditazioni composte dal cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano, scomparso nell’agosto 2012 a Gallarate, con origini biellesi, essendo la nonna una “Maggia” di Pettinengo.

Simmaco Cabiddu

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