IV Novembre, memoria sempre viva tra i Sardo-Biellesi

Biella, IV Novembre 2013, fiori e bandiere nell'area monumentale di Nuraghe Chervu
Biella, IV Novembre 2013, fiori e bandiere nell'area monumentale di Nuraghe Chervu.

Biella, IV Novembre 2013 – Al sorgere del pallido sole autunnale, sui pennoni dell’area monumentale di Nuraghe Chervu è stato issato il Tricolore italiano affiancato dalle bandiere dell’Unone Europea, della Regione Autonoma della Sardegna, della Regione Piemonte e dal vessillo della Città di Biella.
Quasi un secolo fa, il 24 Maggio 1915, l’Italia entrava in guerra contro l’Austria-Ungheria, pagando un tributo altissimo di giovani vite: 600.000 morti; oltre un milione tra feriti e invalidi.
Pochi giorni dopo, il 30 Maggio 1915, Biella piangeva il suo primo Caduto.
Le pietre di Nuraghe Chervu accomunano nel ricordo i 13.602 figli di Sardegna e i 523 giovani biellesi tra gli oltre 3.000 Caduti degli 82 Comuni che formano l’attuale Provincia di Biella.
Tra questi, cinque dei quattordici soldati biellesi incorporati nel 151° Reggimento Fanteria “Brigata Sassari”, morti sul Monte Zebio e sul Monte San Michele per ferite riportate in combattimento.
Quattro i soldati sardi morti a Biella. Tre di loro riposano nell’Ossario-Sacrario cittadino, lontano dalla loro Isola, accanto a 106 soldati italiani deceduti all’Ospedale Militare di Riserva di Biella, di cui sei prigionieri Austro-Ungarici, unitamente ad altri Caduti in Guerra, provenienti da altri Cimiteri.
A nome e per conto della Comunità sarda di Biella, vasi di fiori bianchi e rossi sono stati concordemente deposti a Nuraghe Chervu dalla famiglia Carta, discendenti del Socio cofondatore del Circolo sardo di Biella, Antonio Carta; tra questi, garofani bianchi e rose rosse con Tricolore italiano e fiocco bicolore dei Fanti della “Sassari”, sono ulteriore testimonianza visiva della memoria sempre viva tra i Sardo-Biellesi che vivono ai piedi del Mucrone.

Simmaco Cabiddu

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