Sardi a Biella e la «Shoah», trasformare il ricordo in memoria viva

Sabato 26 gennaio, ore 21, Biella – biblioteca Su Nuraghe – “La zona grigia” di Francesco Logoteta, commemorazione/rappresentazione – “Giornata della Memoria” in ricordo della Shoah – ingresso libero

Ludovica Pepe DiazLa Repubblica Italiana ha voluto che si commemorasse la Shoah ogni anno il 27 gennaio, con una legge apposita: Legge 20 luglio 2000 n. 211, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 177 del 31 luglio dello stesso anno.
Sono solamente due articoli ma pieni di significato. Mentre l’art. 1 riconosce la giornata il mezzo per ricordare la Shoah e commemorare quanti si sono opposti allo sterminio, salvando tante vite anche a rischio della propria, l’art. 2 ne illustra lo scopo: ricordare l’Olocausto con iniziative e incontri e riflettere, specialmente i giovani, su quanto di tragico è accaduto in quegli anni al popolo ebraico e ai deportati, militari e civili, nei campi di sterminio nazisti, in modo da conservare, nell’Italia presente e futura il ricordo di quell’oscuro periodo, affinché ciò non possa accadere mai più.
Anche noi del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella, da qualche anno abbiamo raccolto quest’invito di trasformare il ricordo in memoria viva per trasmetterlo alle generazioni future. E mi fa piacere che, quest’anno, sia stato un giovane a raccogliere il testimone. Francesco Logoteta, che ha partecipato alle commemorazioni passate, oggi si presenta con un suo lavoro, “La zona grigia“, con la preziosa collaborazione di altri due giovani: Marco Gallo e Fabio Lamanna. Con questo lavoro ci aiuteranno a non dimenticare i giorni tragici della Shoah con una perpetuazione del ricordo, a monito dei posteri. Oggi più che mai necessario perché forze politiche ben individuate tentano di rimettere in discussione l’Olocausto con una revisione grottesca e nello stesso tempo drammatica.
Io mi auguro che tutti i soci de Su Nuraghe, non solo siano presenti ma che portino i loro figli a questa meditazione necessaria per il loro e il nostro futuro.

Ludovica Pepe Diaz

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