Festa sarda a Biella, canto del Miserere per i Caduti della Grande Guerra

Consorelle della Confraternita di Graglia

Domenica 28 giugno, alle ore 12.00, a Biella, presso l’area monumentale di Nuraghe Chervu, col sole allo zenit quando la luce ha la sua massima durata e intensità, verrà reso omaggio ai Caduti della Grande Guerra con il canto del “Miserere”, intonato dall’antica Confraternita di Graglia, di Santa Croce e della Santissima Trinità. Da sempre, il Salmo 50 accompagna i morti nel loro ultimo viaggio, segnatamente per le parole “Exultabunt Domino ossa humiliata”, esulteranno le ossa che hai spezzato, precedute da quelle altrettanto note: “Audìtui meo dabis gàudium et laetìtiam”, ossia, fammi sentire letizia e gioia, nella speranza che non tutto finisca con la morte terrena.
Già esistente nel 1374 sotto diverso titolo, la Confraternita di Graglia farà da contrappunto alle note del “Silenzio” del trombettiere di Su Nuraghe Paolo Mattinelli, mentre verrà deposto un mazzo di fiori con fronde di alloro ai piedi della pietra dedicata: “Agli intrepidi Sardi della Brigata Sassari nel comune ricordo dei 13.602 figli di Sardegna e dei 523 giovani biellesi Caduti per l’Unità d’Italia”.
Alcuni di quei ragazzi di allora – Sardi, Piemontesi e giovani provenienti da altre parti d’Italia – riposano nel Sacrario biellese di via dei Tigli, accanto a soldati austriaci, allora “nemici”. Con loro, sono sepolti tre giovani sardi morti nell’ospedale militare di Biella per ferite riportate in combattimento: giacciono ancora qui, ai piedi delle Alpi, lontano dalla terra in cui sono nati, con lo sguardo proteso verso chi, forse, si è scordato di aspettarli.

Giovanni Usai

Nell’immagine: Consorelle della Confraternita di Graglia

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