Bottoni sardi e tunicella candida, nuovo battesimo a Pettinengo

biella, preparazione della tunicella

Domani, 11 giugno 2016, l’antica pietra sarda, donata dai pastori di Abbasanta (Oristano), sarà utilizzata per un nuovo battesimo che verrà impartito nella chiesa di san Grato e sant’Eusebio di canton Gurgo, da don Ferdinando Gallu, cappellano di Su Nuraghe, parroco di Pettinengo.
La vasca lustrale poggia su una struttura ottagonale realizzata dall’artigiano Claudio Tropeano di Occhieppo Superiore, e rimanda alla simbologia del numero otto, adottata fin dai primi secoli nell’architettura cristiana per costruire battisteri, fonti battesimali ed erigere nuovi templi. Il Biellese ne conserva un bell’esempio nel battistero cittadino (IX-XI secolo) e nella simbologia della “stella di Oropa”, con gli affreschi di poco successivi che decorano l’antico sacello eusebiano dove è più volte raffigurata: emblematico il personaggio che regge la stella sul palmo di mano.
Anche per questo battesimo le “donne del filet” di Su Nuraghe hanno realizzato la tunicella che verrà indossata dal piccolo catecumeno, appositamente cucita e donata da Loredana. I lembi della candida veste sono uniti da una coppia di bottoni sardi in filigrana d’argento: gioiello bene augurale di forma mammellare simbolo di concordia, unione ed abbondanza, propri della melagranata.
Per l’occasione, l’antico oratorio seicentesco ridonato alla collettività grazie a recupero e restauro di cui si son fatti carico la comunità dei Sardi di Biella e gli abitanti di Pettinengo, verrà ulteriormente abbellito con fiori provenienti dai giardini dei frazionisti: nuova occasione di festa e testimonianza dell’amore per il loro “chiesotto”.

Eulalia Galanu

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