Inaugura il Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli

Pettinengo, insegna del Museo delle Migrazioni

Verrà inaugurato sabato 29 aprile, a Pettinengo, il Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli. La sede espositiva in via Fiume,12, è il lascito dei Mazzia Piciot, famiglia biellese emigrata in Francia. Lo stabile, donato alla Regione Autonoma della Sardegna, è concesso in usufrutto al Circolo Culturale Sardo di Biella per allestire esposizioni permanenti che, con sguardo al passato, attraverso il presente, aiutino a capire i nuovi fenomeni migratori.
I primi allestimenti riguarderanno le migrazioni veneta, piemontese e sarda. Quella veneta, la più numerosa comunità presente nel Biellese, è frutto di diverse pulsioni risalenti agli anni immediatamente successivi all’Unità d’Italia, alimentate da profughi e sfollati della Grande Guerra e dalle tante mondariso che stagionalmente si spostavano dalle regioni settentrionali della Penisola. Dopo il secondo conflitto mondiale, il distretto industriale Biellese attrae nuovi emigrati, con punte massime dopo l’alluvione del Polesine.
La migrazione stagionale biellese, oltre ad attraversare le Alpi, varca il mare di Sardegna, per lavorare da impresari in agricoltura con bonifiche, coltivazioni innovative e nell’industria mineraria, appaltatori nella costruzione di palazzi pubblici e privati, ospedali, moli, dighe, strade, ponti e ferrovie.
Da un sommario censimento, oltre mille la stima delle opere realizzate in Sardegna da famiglie biellesi delle Valli Cervo, Elvo e Mosso. Fenomeno ancora poco studiato, fatto di vicende e documenti inediti custoditi in archivi privati ancora da scandagliare.
La migrazione sarda nel Biellese, notevole a seguito della ricostruzione postbellica, registra significativi momenti anche in epoche precedenti, risalenti al passaggio del Regno di Sardegna dalla Corona di Spagna prima, e di Austria poi, ai francesi duchi di Savoia, col Piemonte divenuto “possedimento di terraferma del Regno di Sardegna”.
Migrazione sarda di persone, di arte e di cultura. Il Museo delle Migrazioni di Pettinengo esporrà in prima mondiale la statua di marmo “La madre dell’ucciso” di Francesco Ciusa, opera della quale, fin’ora, erano note le sole copie in gesso e in bronzo.
Nel 1907, a Venezia, l’artista nuorese espose con successo e amplissimo consenso di critica una copia in gesso.
Nel 2007, nel centesimo anniversario del trionfo veneziano, Firenze e Venezia esposero i gessi di Francesco Ciusa.
Dopo 110 anni, Biella mette in mostra l’opera marmorea conservata nel suo territorio.

Battista Saiu


Programma inaugurazione del Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli
Via Fiume, 12 – Pettinengo, Biella

Sabato 29 aprile
ore 09:00-12:00, Oratorio S. Grato d’Aosta e S. Eusebio da Cagliari, saluti istituzionali, presentazione delle collezioni, inaugurazione e visita del Museo
ore 13.00, pranzo sociale (prenotazione 015 34638)

Domenica 30 aprile
Ore 11.00, Messa nella parrocchiale dei Santi Stefano e Giacomo officiata da don Ferdinando Gallu, cappellano di Su Nuraghe, parroco di Pettinengo, di Vaglio e di Selve Marcone


Nell’immagine: Pettinengo, insegna del Museo delle Migrazioni

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