Passaporto per l’estero, destinazione: Sardegna

Locandina

Pettinengo, Rete Museale Biellese, Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli – aperto tutte le domeniche, ore 14:00-19:00. Info e contatti: Idillio, 3343453649 – Ingresso libero.

Dopo mesi di viaggio per terra e per mare finalmente alla bisnonna Giovannina era giunta quella lettera tanto attesa: “resta vicino al tuo fuoco, perché il mondo fuori è cattivo”. Così scriveva nel 1873 il mio bisnonno paterno, Giorgio, da Arequipa nel lontano Perù.
Il fuoco… la Bürch… la casa, calamite inesauribili che guidavano i passi degli uomini valligiani, pionieri di quell’epoca, sereni e fiduciosi in chi avevano lasciato a custodire ciò che era più caro: la famiglia e le proprietà.
E loro, le donne, lavoravano, coltivavano, filavano, crescevano i figli, vivevano secondo i ritmi delle stagioni e dei ritorni. Fu nel 1883 che il bisnonno ottenne il passaporto per la Sardegna. Il Nonno GioBattista, nato nel 1872, diplomato alle Scuole Tecniche di Campiglia Cervo, dopo essere stato a lavorare in Francia, prese anche lui la via dell’isola.
Ad ogni rientro in valle, fra le altre cose sarde, portava piccole querce, spinelle, lauro, e perfino un nespolo, ancora oggi vivi e vegeti. Ritornato per sposare Lucia Allara Roan nel 1907, la portò con sé in Sardegna. Era l’inizio di una nuova era per molte spose valligiane.
Sassari, dove nacque mio padre Giorgio nel 1908 e poi Ozieri, Bosa, Castelsardo, Osilo, Montresta, Ardauli, Desulo, Bono, Paulilatino, Oristano, Orgosolo, San Vero Milis, Austis, Busachi. L’impresa tracciava strade, apriva cantieri. A Nuoro, poi, mio padre, per conto della Croce Rossa Italiana, diresse i lavoro per la costruzione del Sanatorio. E la nonna Lucia lavorava, cuciva, ricamava.
Trent’anni di ricordi sardi, e anche il matrimonio di mio padre con Aurora De Melio, sarda di Sassari. Trent’anni di ininterrotta operosità che, unitamente a tanti altri che ne seguivano, dopo il suo rientro in valle, hanno creato il materiale che è testimonianza e riscontro per questa mia ricerca i cui oggetti sono esposti a Pettinengo nel Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli.

Maria Martinero de Melio

Nell’immagine: Museo delle Migrazioni, pannello illustrativo con ritratto di Maria de Melio, di Sassari e “Nulla osta per conseguire Passaporto per l’estero”, destinazione Sardegna, anno 1883, rilasciato a Giorgio Martinero, dal Comune di Quittengo, Circondario di Biella

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