Scoperta a Biella la statua in marmo “La madre dell’ucciso” di Francesco Ciusa

Biella, La madre dell'ucciso, opera marmorea di Francesco Ciusa

Sabato 29 aprile, Pettinengo, via Fiume, 12 – presentazione delle collezioni e inaugurazione del Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli – rappresentanze in abiti tradizionali da Pestarena (Valle Anzasca), dalla Bürsch (Valle Cervo) e da Pettinengo – Banda Musicale di Pettinengo – Fucilieri di Su Nuraghe – pranzo sociale a Villa Piazzo (prenotazione 015 34638) – ingresso libero

“Sa mama de su mortu” – La madre dell’ucciso verrà esposta a Pettinengo al Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli. L’opera, modellata tra il 1906 ed il 1907, segnò il debutto di Francesco Ciusa (Nuoro, 2 luglio 1883 – Cagliari, 26 febbraio 1949) alla Biennale di Venezia del 1907. La realizzazione originale fu un gesso (cm 81,5 x 58 x 72,5), acquistato nel 1939 dalla Galleria Comunale d’Arte di Cagliari. Si conoscono successive cinque versioni in bronzo: la prima, su richiesta dell’allora Ministero della Pubblica Istruzione, fusa subito dopo l’esposizione del 1907, si trova alla Galleria d’Arte Moderna di Roma; la seconda sembrerebbe essere stata eseguita per un museo londinese; la terza per la Galleria d’Arte Moderna di Palermo; la quarta, nel 1983, per il Palazzo Civico di Cagliari; la quinta, nel 1985, per la tomba dell’artista nella chiesa di San Carlo in Nuoro.
Ignota al pubblico era finora l’esistenza di una versione in marmo, sita nella villa Malpenga, nel comune di Vigliano Biellese. Risulta essere stata oggetto di una vendita (2 aprile 1942), attraverso la Galleria d’Arte di Paolo Triscornia di Ferdinando, marmi greggi segati e lavorati di Carrara, unitamente ad altre statue, con fattura n. 104-G.A., per il prezzo complessivo pattuito in Lire 68.000 (sessantottomila), saldato l’8 giugno 1942.
La statua in marmo ha le stesse dimensioni delle opere in gesso e bronzo già note. È arrivata nel Biellese negli anni in cui viveva ed operava a Biella l’artista sassarese Giuseppe Biasi (Sassari, 23 ottobre 1885 – Andorno Micca, 20 maggio 1945), con il quale Ciusa aveva stretto rapporti di amicizia.
Custodita per decenni nella villa biellese, questa statua in marmo testimonia il perdurante e risalente rapporto tra Sardegna e Piemonte attraverso l’arte nel Novecento.

Gianni Cilloco

Nell’immagine: La madre dell’ucciso opera marmorea di Francesco Ciusa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.