Su Nuraghe libri presenta “Del dirsi addio”, opera di Marcello Fois

Roberto Perinu

Sabato 14 ottobre 2017, a Biella, alle ore 21:00, nelle sale del Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” – Biella, via Galilei 11, Giovanni Carta e Roberto Perinu presentano Del dirsi addio di Marcello Fois. Ingresso libero.

L’iniziativa rientra nel ciclo Su Nuraghe Libri, in cui sono stati presentati autori sardi contemporanei, e non, considerati espressione di una qualità che segnala la Sardegna come terra di eccellenza per la lingua e la letteratura.
A cura di Giovanni Carta la presentazione dell’opera di Fois in generale; di Roberto Perinu quella del testo sopra annunciato.

Marcello FOIS, nato a Nuoro nel 1960, vive a Bologna dove si è laureato nel 1986. tre anni dopo, scrive il suo primo romanzo, “Ferro Recente”; nel 1992pubblica “Picta” con cui vince (ex aequo con Maria De Paulis) il Premio Italo Calvino; nel 1997, per “Nulla”, riceve il Premio Dessì. Nel 1998 esce “Sempre caro”, primo romanzo di una trilogia (proseguita con “Sangue dal cielo” e “L’altro mondo”), ambientata nella Nuoro di fine Ottocento e che ha come protagonista un avvocato, Bustianu, personaggio per il quale Fois si è ispirato a un avvocato e poeta nuorese realmente esistito: Sebastiano Satta. Con Sempre caro nel 1998 vince il Premio Scerbanenco. Con Dura madre vince nel 2002 il Premio Fedeli e nel 2007 riceve il Premio Lama e Trama alla carriera. Nel 2007, con il romanzo Memoria del vuoto, edito da Einaudi nel 2006, ha vinto il Premio Super Grinzane Cavour per la narrativa italiana, il premio Volponi e il Premio Alassio Centolibri – Un Autore per l’Europa. Nel 2012 è tra i finalisti del Premio Campiello con il libro Nel tempo di Mezzo, risultato poi vincitore del Premio Procida-Isola di Arturo Elsa Morante. Nel 2016 vince il premio Asti d’Appello con il libro “Luce perfetta”. Nel 2017, esce Del dirsi addio, ultima fatica in ordine di tempo.
A cura di Su Nuraghe di Biella, Marcello Fois è stato presentato anche al Circolo Cuncordu di Gattinara, nell’autunno 2009.

Pietro R. Borenu

Nell’immagine: Roberto Perinu

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