A Pettinengo come i primi Cristiani, tra preghiere e dolci dei morti

Pettinengo, interno della chiesa dei santi Grato ed Eusebio

Molto partecipata la Messa celebrata a Pettinengo, nella chiesa dei santi Grato ed Eusebio di canton Gurgo, in suffragio di Giulia Lucia Gravellu, dei morti della Malpenga e di tutti coloro che sono venuti a mancare lontano dalla terra in cui sono nati.
Dopo il saluto di don Ferdinando Gallu, cappellano di Su Nuraghe, il culto divino è stato officiato da padre Leone Masnata, storico cappellano della Malpenga, sacerdote della Congregatio Passionis Iesu Christi (Congregazione della Passione di Gesù Cristo), proveniente da Bergamo.
La celebrazione liturgica, in una chiesa affollata, addobbata di gigli bianchi e ciclamini rosa, illuminata da fiammelle di ceri e lumini, è stata decorata dalle “Voci di Su Nuraghe”, coordinate da Giacomo Canu, con accompagnamento musicale di Roberto Perinu.
Al termine della liturgia, il canto di “No potho reposare” per la voce di Massimo Zaccheddu: omaggio alla famiglia Gravellu in ricordo della piccola Giulia Lucia.
Ritirate le sedie con veloce cambio di arredo – come antichi refrigerium dei primi Cristiani – al centro dell’aula sacra è stato predisposto il piccolo rinfresco fatto di specialità sarde a base di dolci edulcorati al vin cotto – associati nella forma e negli ingredienti al culto dei morti – e di canestrelli biellesi con torte, salatini e bevande donati dalla generosità dei soci di Su Nuraghe e degli abitanti di Pettinengo.

Salvatorica Oppes

Nell’immagine: Pettinengo, interno della chiesa dei santi Grato ed Eusebio, di canton Gurgo

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