Orti della Malpenga, suoni, colori, profumi e sapori di Sardegna

ingresso villa La Malpenga, benedizione con il grano

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Vigliano Biellese – La quarta edizione di “Gli orti de La Malpenga” ha steso il tappeto rosso alla Sardegna, regione ospite, rappresentata da alcuni produttori dell’eccellenza isolana, dall’Ente regionale Fo.Re.S.T.A.S. (FOrestale REgionale per lo Sviluppo del Territorio e dell’Ambiente della Sardegna), che ha allestito la rassegna naturalistica “I tesori naturali di un’Isola”, tappa biellese del progetto di salvaguardia del patrimonio naturalistico sardo inserita nella campagna di sensibilizzazione e di educazione ambientale. Ad illustrarla, il direttore del servizio Filippo Murtas del vivaio di Campolongu (Oristano). L’istituzione isolana è stata rappresentata dai dirigenti e funzionari dell’assessorato del Lavoro, Formazione professionale, Cooperazione e Sicurezza sociale, Maria Antonia Cuccu, Giuseppina Orani e Roberto Masala. In un videomessaggio l’assessore Virginia Mura ha fatto pervenire il suo saluto alla manifestazione.
Ad accogliere gli ospiti, i nipoti del conte Vittorio Buratti e il sindaco di Vigliano Biellese, Cristina Vazzoler.
Dopo il brindisi iniziale con vini offerti dalla Sella&Mosca di Alghero, è stato possibile visitare gli stand di prodotti di nicchia piemontesi e biellesi, intercalati da una selezione del meglio dell’enogastronomia isolana: l’olio Gariga – Su Molinu di Ottana (NU), oleificio di ultima generazione, inserito dal Gambero Rosso tra i sette migliori di Sardegna. La Latteria Cooperativa di Pozzomaggiore, leader nella produzione di formaggi stagionati a pasta dura quali Pecorino Romano DOP, pecorini semistagionati e caciotte a maturazione rapida, prodotti con sapienza antica e tecnologie di avanguardia. Il segreto del successo del pastificio Tanda & Spada, confermato anche a La Malpenga è tutto nel sistema allestito per arrivare a un prodotto di qualità in grado di conquistare il mercato. Il granaio a cui attingono si divide tra la penisola del Sinis e la Marmilla, sub regioni della zona centro-meridionale (Oristano), con 350 ettari coltivati con antiche varietà sarde di frumento. Infine, il Pane carasatu, pan biscotto tipico dei pastori transumanti o che vivono in monte, divenuto, nell’immaginario comune, identificativo della stessa Sardegna, prodotto dal forno di Maria Ruiu di Irgoli (Nuoro), rigorosamente realizzato con farine di grano duro.
Due giorni di Sardegna nei colori delle bandiere con i Quattro Mori e negli abiti tradizionali della festa indossati dai Sardi che vivono ai piedi del Mucrone, al suono delle launeddas di Tore Agus, Maurizio Caria e Nicola Diana. Sardegna nei profumi della polvere da sparo dei Fucilieri di Su Nuraghe che hanno salutato l’evento con le loro salve bene augurali e in quello del torrone che ancora caldo veniva servito dal torronaio Bastianino Grara di Tonara. Sardegna nei gesti antichi di fiori e frumento sparsi all’ingresso dell’antica villa e di quelli misurati di Giovanna Quai, giunta da Tertenia, per mostrare l’arte effimera del pane rituale, cerimoniale e votivo. Gesti antichi del sardo-biellese Sergio Vineis, chef stellato del ristorante Il Patio di Pollone, ripetuti per “cucire” i “culurgiones”, panzerotti ripieni di bontà alpina.

Salvatorica Oppes

Nell’immagine: ingresso villa La Malpenga, “Donne del grano”, antica benedizione con semi di frumento e petali di fiori

1 commento

  1. Bellissima manifestazione e come sempre bravissimi i soci e il presidente del circolo Su Nuraghe che hanno reso l’evento ancora più fantastico.

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