“Quando a emigrare eravamo noi”, alla scoperta di saperi e identità

Pettinengo, maestre e ragazzi della scuola elementare di Cossato

Martedì 17 luglio 2018, a Graglia, alle ore 21, in via Canale, 3 – XVIII edizione di “Vita d’Artista” nella “Ca’ di Celeste e di Rosa” – film e conversazione con Battista Saiu – rinfresco – ingresso libero

Martedì 17 luglio, a Graglia, alle ore 21, in via Canale, 3, l’antropologo Battista Saiu presenterà “Testimoni di identità, racconti di migrazioni biellesi”, film e conversazione frutto del lavoro di documentazione e ricerca sostenuto dalla Regione Piemonte e dalla Regione Autonoma della Sardegna nell’ambito di un ampio articolato progetto con al centro identità e beni immateriali presenti nel territorio.
La presentazione di Battista Saiu, presidente di Su Nuraghe, sarà arricchita dalla proiezione di un filmato di circa 20 minuti con protagonisti genitori, nonni e bisnonni dei ragazzi della classe V Elementare “Aglietti” di Cossato che, a figli e nipoti, raccontano a scuola di quando eravamo noi a emigrare dalle regioni povere d’Italia.
La serata si inserisce nel ricco calendario di incontri a tema che si svolgono nella suggestiva cornice di “la ca’ di Celeste e di Rosa”, con rinfresco finale offerto nella caratteristica casa messa a disposizione da Giuseppe Alfredo Campra, psicoterapeuta originario della Valle Elvo, residente a Torino, presidente dell’Università della Terza Età.
Sotto le insegne di “Hortus Otii” – all’interno dell’abitazione di antica architettura Biellese, per l’intero mese di luglio – la XVIII edizione di “Vita d’Artista” accoglie sindaci e parroci in servizio ed emeriti, musicisti, agronomi, biologi, architetti, ingegneri, avvocati, prestigiatori, antropologi e studiosi del folclore locale, alla scoperta di quei saperi – dotti e tradizionali – che partecipano dell’identità biellese.

Salvatorica Oppes

Nell’immagine: Maestre e ragazzi della scuola elementare di Cossato in visita al Museo delle Migrazioni, ritratti a Pettinengo sulla scalinata della chiesa di dei santi Grato d’Aosta ed Eusebio da Cagliari.

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