Balli, danze e suoni di Sardegna alla festa sarda di Biella

Gruppo folk Amedeo Nazzari di Bareggio

Sabato 22 giugno 2019, ore 21,00 – Chiostro S. Sebastiano, Festa sarda con balli, danze e suoni di Sardegna – sul palco i gruppi Folk “Amedeo Nazzari” di Bareggio e “Naramì” di Vigevano – launeddas e organetto diatonico di Tore Agus – Pula (Cagliari) – canti sardi per la voce di Giorgio Ennas – ingresso libero

Nei giorni 22 e 23 giugno 2019, il Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella organizza la XXV edizione di Sa Die de sa Sardigna. Da un quarto si secolo, i Sardi “di su disterru” celebrano a Biella la Giornata del Popolo sardo, festa “nazionale” istituita dal Consiglio Regionale della Sardegna il 14 settembre 1993. L’evento trae origine dalla sommossa del 28 aprile 1794, con la fuga da Cagliari del Viceré Vincenzo Balbiano e della sua Corte, in seguito al rifiuto del governo torinese di soddisfare le richieste degli Stamenti, l’antico Parlamento sardo del Regno di Sardegna. I Sardi chiedevano che fosse rispettato su connottu, cioè il “riconosciuto” stabilito dalla Pace di Londra e dal trattato di Utrech onorando i secolari diritti dei Sardi e le leggi fondamentali del Regno, permettendo loro di accedere alle cariche pubbliche. Si chiedeva che venisse istituito un Consiglio di Stato a Cagliari e, a Torino, un Ministero per gli affari della Sardegna.
Il perentorio rifiuto di Torino e l’arresto di due noti avvocati di Cagliari fecero scoppiare la rivolta sostenuta dalla borghesia cittadina. Al suono delle campane a distesa, la popolazione di Cagliari disarmò le guardie poste a difesa di Castello, catturando il Viceré che con 514 membri della corte, soldati e funzionari, vennero imbarcati a forza e rispediti in Continente. Ma, nei due anni che seguirono, dopo che anche Sassari ed Alghero si erano sollevate, la dura repressione che ne seguì spense le aspirazioni ad una “Nazione etnica”.
Ai piedi delle Alpi, nella terra che li ospita, per i Sardi di Biella Sa Die de sa Sardigna, è giornata di festa e di riflessione tra storia e identità di un popolo ferito, orgoglioso nelle sue antiche aspirazioni.

Battista Saiu

Nelle immagini: Gruppo folk “Amedeo Nazzari” di Bareggio e “Naramì” di Vigevano

Gruppo folk Narami di Vigevano

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