“S’ultimu de su tazu”, l’ultimo del gregge, contiene le riflessioni in rima che Nicola Loi, di Ortueri (Nuoro), ha inviato al Circolo “Su Nuraghe”.
Scritta in lingua sarda contemporanea, nella traduzione di Gabriella Peddes di Tonara, con la revisione di Roberto Perinu, verrà inserita nell’antologia di testi del Laboratorio Linguistico “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant”, per imparare a leggere e scrivere in lingua materna. Esperienza non solo didattica che, attraversando mari ed oceano mette in contatto il vasto mondo dell’emigrazione sarda e, più in generale, di quella italiana che fa capo al Circolo sardo “Antonio Segni”, di La Plata e a “Su Nuraghe”, di Biella.
Fin dall’antichità, capre e pecore vengono paragonate ai comportamenti umani. Come nel gregge, un gruppo di individui agisce con l’automatismo che caratterizza l’animale, senza che ci sia alcun coordinamento tra singoli individui.