In duecento ad Oropa assistono alla consegna delle palme sarde

Palme ad OropaSabato 23 marzo, vigilia della domenica delle palme, stupendoci per la generosità e disponibilità, abbiamo ricevuto la gradita visita della delegazione sarda del circolo Su Nuraghe che ha voluto omaggiarci le tradizionali palme intrecciate. Ogni anno, per una tradizione che si sta sempre più affermando, domenica, i sacerdoti celebranti le SS Messe principali del Santuario, usano le belle palme donate dal circolo, per aspergere di acqua santa i pellegrini e i loro rami di ulivo all’inizio delle celebrazioni.
Il gesto della consegna, documentato dalla fotografia, da parte del prof. Saiu, il Sig. Mario Zara e la Sig.ra Caterina Orrù, è avvenuto alla presenza dello stesso Rettore e del sacerdote, collegiale di Oropa, Mons. Salvatore Pompedda nella più assoluta semplicità, ma è stato reso solenne e gioioso dalla inaspettata, ma graditissima presenza, di un gruppo di famiglie pellegrine provenienti da Torino. In più di duecento, con una miriade di bambini piccoli e piccolissimi, hanno voluto prendere parte alla cerimonia.

Berchi don Michele

La Settimana Santa dei Sardi inizia con la consegna delle palme

Giovedì Santo deposizione di “nenneres“, piatti di grano germinato nelle chiese della Diocesi di Biella – Venerdì Santo, partecipazione alla “Via Crucis” di Pettinengo con canti in “Limba” – Immagini della consegna delle palme nella sezione fotografias

Consegna palme
Consegna delle palme a mons. Gabriele Mana, alle suore e ai sacerdoti sardi, in vescovado.

Sabato 23 marzo, di primo mattino, una nutrita delegazione del Circolo Culturale Sardo, guidata dal presidente Battista Saiu e dal cappellano di Su Nuraghe, don Ferdinando Gallu, è stata accolta nell’episcopio cittadino da mons. Grabriele Mana, vescovo di Biella. Ad attenderla, i sacerdoti e le donne consacrate di Sardegna che professano e prestano il loro ministero nella diocesi alpina, unitamente ai presbiteri che, durante l’anno, accolgono la comunità isolana per pregare e cantare in Limba sarda.
L’uso di fronde verdi, ricordo dell’entrata di Gesù in Gerusalemme all’inizio della Sua passione, è tradizione diffusa fin dai primordi del Cristianesimo; la consegna delle palme «filadas e picadas», artisticamente intrecciate che i Sardi fanno al vescovo è una consuetudine che a Biella si rinnova e affonda le radici in quella identità cristiana di cui sovente si parla, significata nel gesto della consegna materiale degli oggetti da portare in processione la Domenica che precede la Santa Pasqua.
Segni antichi, come antiche sono le parole in Limba, la lingua materna utilizzata dai Sardi in continuità di fede e cultura con l’antesignano Sant’Eusebio da Cagliari, Patrono del Piemonte, durante diversi momenti dell’anno liturgico.Continua a leggere →

Calabresi, Pugliesi, Lucani e Sardi, “Aspettando la primavera”

Filippo Monteleone consegna il grande uovo a Luigi Puddu
Filippo Monteleone consegna il grande uovo a Luigi Puddu.

Domenica 17 marzo – Nell’ambito della festa “Aspettando la primavera“, il Circolo Antoniminesi e Calabresi di Biella, di via Camplasso, ha indetto il “1° Concorso amatoriale dolce tipico calabrese” a cui hanno aderito quindici partecipanti con la preparazione di dolci della tradizione culinaria calabrese, “realizzati da ricetta originale dei vari luoghi o modificata secondo fantasia ma con almeno un ingrediente principale comunemente usato in Calabria“.
La Giuria, con a capo Piero Romano, presidente del Circolo ospite – formata da Francesco Piemontese, presidente del Circolo Amici della Puglia; da Antonio Oliveto, presidente della Comunità Lucana; da Battista Saiu, presidente di Su Nuraghe; da Carlo Bessone, pasticcere, e da Anna Bagnasco, accompagnata dal marito, Dino Gentile, sindaco di Biella – ha premiato tre dolci vincitori, nell’ordine: “Girasole dal cuore calabrese“; “Dolce Calabria all’arancia” e “Gemellaggio ‘bunet’ al peperoncino“.
Dopo l’assaggio sia dei dolci premiati sia di tutti quelli presentati a concorso, la consegna di targhe ai vincitori e ai rappresentanti delle comunità etniche presenti nel Biellese. Oltre alle rappresentanze delle comunità strutturate, molti i Biellesi di adozione che hanno accolto l’invito dei Calabresi: Campani, Abruzzesi, Siculi, Veneti, Lombardi e Laziali.Continua a leggere →

Cos’è “Libertade, libertad, libertà”, in scena a Su Nuraghe

Corso di teatro articolato in otto lezioni – coinvolti bambini e adolescenti da 5 a 16 anni di età – rappresentazione sabato 27 aprile 2013, giorno di “Sa Die de sa Sardigna”, festa nazionale del Popolo sardo.

Lebertade, libertad, libertà
Costumisti, genitori, attori, e piccoli attori di Lebertade, libertad, libertà, armati di spade, con le insegne dei quattro Giudicati sardi.

Immaginate di fare un corso di teatro avendo come gruppo di allievi i componenti di una famiglia. Immaginate, davvero in poco tempo, otto incontri, di allestire un momento teatrale dove genitori, figli e parenti vari (più qualche conoscente e amico) collaborano sia davanti che dietro le quinte per raccontare un momento della loro storia famigliare. Giocare al teatro in una comunità come quella sarda in Biella, vuole dire questo. Le donne anziane preparano i costumi e cucinano per la cena dopo le prove, i genitori aiutano i figli a portare in scena la parte e i figli (dai cinque ai sedici anni) giocano, si divertono e imparano un pezzo di storia della loro comunità.
Quando tra adulti mi capita di mettere in scena un testo in modo più o meno professionale, nascono, tra gli elementi del gruppo, amicizie e rapporti che a volte proseguono anche dopo la breve vita dello spettacolo. Quando questo accade ci si compiace di come il teatro sia un’esperienza di crescita comunitaria, di forte impatto sociale. Qui la comunità c’è già, ci sono già i rapporti e l’esperienza teatrale è pretesto per il divertimento, un momento ludico dove la condivisione del tempo e dello spazio è vissuto con quei valori che vorremmo esistessero in ogni famiglia. Poco importa l’episodio storico narrato (il tentativo del popolo sardo di ottenere una forma di autonomia sotto il dominio spagnolo, da qui il titolo “Libertade, libertad, libertà”), la qualità dell’allestimento o come si articola il testo messo in scena; qui un gruppo di persone ha voluto fare festa usando il gioco del teatro e questo a me personalmente basta e mi gratifica quanto un allestimento scenico importante.Continua a leggere →

Tradizioni musicali e danze isolane a Su Nuraghe di Biella

Partecipanti al laboratorio di danze e balli sardi
Partecipanti al laboratorio di danze e balli sardi.

Venerdì 15 e sabato 16 marzo – Tradizioni musicali e danze isolane hanno caratterizzato il fine settimana biellese con la partecipazione della comunità sarda ai festeggiamenti in onore di San Giuseppe presso l’antico sacello di Riva. Una suggestiva colonna sonora ha accompagnato la breve processione al suono delle launeddas, antichi strumenti a fiato continuo, unici nel panorama musicale mondiale, e il canto dei “goccius”, le lodi in onore del “Patriarca poderosu“, proposti dalle “Voci di Su Nuraghe“, su invito della “Pia Unio a Transitu Pro Morientibus Adiuvandis” di Biella.
A sera, poi, una grande festa “in famiglia” nelle accoglienti sale di Su Nuraghe per trasferirsi con il cuore e con la mente nell’amata Isola, grazie ai suoni, alle melodie e a momenti coreutici intercalati da canti corali e cibi della tradizione. Un laboratorio musicale articolato in due intense giornate, con musiche, danze e balli sardi accompagnati dalle launeddas di Matteo Muscas e di Maurizio Caria e dall’organetto diatonico di Tore Agus.Continua a leggere →