Aprile – Casa Sardegna a Biella, i nuraghi verso l’UNESCO

mosaico di nuraghi

Da Biella, che nel corso del 2019 ha ottenuto il riconoscimento di “Città Creativa UNESCO”, l’appoggio al Comitato “La Sardegna verso l’UNESCO” affinché l’Isola con il suo patrimonio paesaggistico, archeologico, storico, artistico e culturale diventi patrimonio dell’umanità.
Scelte tra oltre 15.000 fotografie, 377 tessere a rappresentare tutti i comuni dell’Isola, compongono i dodici mosaici che illustrano Su Calendariu 2021 edito dal Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella in collaborazione con la Fondazione di Partecipazione Nurnet – La rete dei Nuraghi.
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Pietra del Piave a forma di cuore per “Nuraghe Chervu” di Biella

l'assessore del comune di Vidor, Mauro Miotto, e il consigliere comunale di Biella, Alessandro Vignola

Nei giorni scorsi, è stato consegnato a Biella “un sasso del Piave a forma di cuore, con indicato il nome del nostro Comune – Vidor – e il numero dei Caduti, 82, cioè il totale dei Caduti di Vidor e Colbertaldo, sia di morti in battaglia sia quelli successivamente per causa di guerra”. Con queste parole è stato postata sui social la notizia del passaggio a Biella di Mauro Miotto, assessore e imprenditore agricolo, con deleghe a agricoltura, turismo e gemellaggio del centro vitivinicolo in provincia di Treviso, accolto dal consigliere Alessandro Vignola, entrambi in fascia tricolore, a rappresentare i rispettivi comuni.
Anche dai luoghi delle trincee di allora, un’altra pietra di memoria va ad aggiungersi a quelle provenienti da altre parti d’Italia già posizionate nell’area monumentale di Nuraghe Chervu, incrementando il lastricato che, di giorno in giorno, meglio definisce quello che, negli intendimenti del Circolo Culturale Sardo biellese, dovrebbe diventare un monumento unico e partecipato dai Comuni italiani, edificato pietra su pietra, ciascuna delle quali racconta storie di sangue, di sacrificio e di eroi caduti durante il Primo conflitto mondiale.Continua a leggere →

Lingua, migrazione e identità. Evento Su Nuraghe 14 aprile

Le consonanti nella comunità sarda di York

Nella serata di mercoledì 14 aprile, alle ore 21:00 la dott.ssa Roberta Bianca Luzietti, laureata lo scorso mese di settembre presso il dipartimento di Linguistica Teorica e Applicata delle Lingue Moderne dell’Università degli Studi di Pavia, sarà ospite presso l’associazione Su Nuraghe di Biella per un seminario di disseminazione della sua ricerca scientifica.
Il seminario si terrà sulla piattaforma ZOOM.
La partecipazione è, come sempre, assolutamente gratuita.Continua a leggere →

La pietra di Copparo per il “mosaico della memoria” di Nuraghe Chervu

il sindaco di Copparo Fabrizio Pagnoni

Il Comune di Copparo, 16 mila abitanti nella Bassa Ferrarese, ha aderito con entusiasmo alla richiesta della Città di Biella e del locale Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, di inviare una pietra “di riuso” (ovvero recuperata da pavimentazioni o lastricati urbani dismessi) con inciso il nome della località e il numero dei suoi Caduti nella Grande Guerra. Tale pietra – di cui dà conto anche Il Resto del Carlino nella pagina di Ferrara – contribuirà alla composizione di una sorta di “mosaico della memoria”, costituito da pietre provenienti da tutta Italia, in corso di realizzazione presso l’area monumentale di Nuraghe Chervu alle porte di Biella.Continua a leggere →

Aprile, una parola sarda al mese: “P” come “Perdasdefógu”

Radici e semantica delle parole sarde, rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche). Laboratorio linguistico, di storia e di cultura sarda a Biella

incipit P in Giampaolo Mele, Die ac NoctePERDASDEFÓGU nome di un villaggio dell’Ogliastra. Un toponimo identico presso Sorso (in Anglona). Letteralmente significa ‘pietre da fuoco’, in tal caso riferibile al calcare usato per le fornaci da calce (ma ciò può interessare soltanto il villaggio ogliastrino).
Un tempo in Ogliastra Perdasdefogu veniva anche chiamato Foghésu, che parimenti semberebbe aggettivo riferito al fuoco (fogu), anzi alla ‘fornace’ (della calce): infatti nell’area si ritrovano fornaci da calce abbandonate. Ma per Foghésu sarebbe possibile anche una base diversa, riferibile ad antiche coltivazioni di piante da frutto, per le quali Foghésu era forse specializzata. In tal caso vedi la base akk. bu’’ûm ‘ask for, aspire to’ + eṣ()u ‘fruit bearing tree, orchard tree, mountain tree’. Con questa accezione Foghésu avrebbe il significato primitivo di ‘(villaggio) ricercato, richiesto per le piante da frutto’. Ma francamente quest’ipotesi è lambiccata, e sarebbe molto meglio considerare Foghesu l’aggettivale di (Perdasde)fogu.Continua a leggere →