
L’esperienza del “Gelindo 2010″, iniziativa culturale promossa dalla Comunità dei Sardi di Biella, offre la possibilità di formulare qualche riflessione ulteriore circa i temi della Tradizione, dell’Identità e, più in generale, della Memoria. In particolare, come messo in evidenza in occasione del Convegno Internazionale Etno-Antropologico dal titolo “Reti di Memoria – Esperienze, archivi, patrimoni” ((A riguardo si rimanda alle notizie consultabili su questo sito.)), tenutosi a Rocca Grimalda (AL) il 19 ed il 20 Settembre 2009, diversi possono essere gli approcci a riguardo.
Spesso la Cultura Popolare viene presentata al pubblico come se fosse la rappresentazione di un tempo ormai passato e non più rispondente al presente, una sorta di “reperto” immobile ed immutato. Tale atteggiamento si spiega col fatto che sussiste una frattura profonda tra passato e presente, ragione per la quale, in sostanza, il porre un evento od un oggetto in una dimensione di tutela, in un “museo”, significa considerarlo come “non vivente” o da custodire perché prossimo alla scomparsa ((M.Aime, Eccessi di culture, Einaudi, Torino 2004, pp. 32 e ss. e pp. 45 e ss.; Z.Bauman, Intervista sull’identità, Laterza, Roma-Bari 2006, p. 96. Implicitamente: G.L.Bravo, L’archivio che vive, in Slowfood, n. 12, pp. 190-194.)).Continua a leggere →