Chiara Vigo, “Piccola fata”, Donne del filet, tramandare “il saper fare”

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Chiara Vigo
Chiara Vigo disegna un foglio beneaugurale confezionato con bioccolo di bisso che consegna all'Associazione Su Nuraghe di Biella.

Lo scorso fine settimana è stato particolarmente intenso: le celebrazioni di “Sa Die de sa Sardigna” si sono intrecciate con (T)essere insieme a Pettinengo. Così, venerdì sera, un gruppo di “Donne del filet” di Su Nuraghe si è recato nell’oratorio di S. Grato e S. Eusebio di frazione Gurgo per partecipare ad un evento eccezionale: l’incontro con Chiara Vigo, di S. Antioco, ultima “maestro di bisso“, ultima depositaria di un’arte antichissima, che risale a oltre quattromila anni fa, arte menzionata nella Bibbia e – secondo alcune fonti – portata in Sardegna dalla comunità al seguito della principessa ebrea amante dell’imperatore Tito ed ivi esiliata.
Chiara è una persona straordinaria, carismatica, che si pone subito agli interlocutori con semplicità, aprendo il suo cuore e spiazzando la mentalità economica ed edonistica di cui è permeata la nostra società. Chiara lavora un materiale infinitamente prezioso, che proprio per questo non può essere venduto, ma solo donato, goduto e ammirato, quale patrimonio dell’umanità come le grandi opere d’arte… “Il maestro non deve tenere nulla per sé, solo quanto gli serve per una vita dignitosa, deve amare i discepoli per quello che sono e non per come li vorrebbe, il maestro deve insegnare oralmente, con la parola e il gesto, solo quello che il discepolo può portare via…“.
Quando, nel Ventunesimo secolo si sentono espressioni come queste, si capisce subito di avere a che fare con una persona straordinaria e si entra subito in sintonia con lei. Durante la splendida serata un pubblico molto numeroso, che gremiva la chiesa, ha assistito affascinato ad una piccola dimostrazione di filatura, a una serie di piccoli riti suggestivi in cui Chiara ha filato e legato al dito di alcune bambine un filo di bisso, invitandole a riportarlo in Sardegna prima delle nozze, così da averne in cambio il cuscino per le fedi tessuto da lei. Al termine, durante il ricco rinfresco, Chiara Vigo si è ancora intrattenuta con un gruppo di persone, a cui ha donato alcuni piccoli, preziosissimi bioccoli di bisso.
Domenica, nello splendido parco di Villa Piazzo, in mezzo a molti stand dedicati alla lavorazione manuale, in particolare delle materie tessili, un gruppo di “Donne del filet” ha allestito un piccolo banco, esponendo alcuni lavori realizzati e, soprattutto, facendo vedere come si realizza la rete e come la si ricama a telaio. In questo contesto è proseguito l’incontro con Chiara Vigo, che nel suo stand ha continuato a dialogare e a trasmettere ai presenti qualcosa della sua arte. L’evento è stato organizzato dalle Associazioni “Piccola fata” e “PaceFuturo“, che da anni si impegnano a trasmettere ai bambini i tradizionali lavori manuali femminili.
Chiara Vigo, Piccola fata, PaceFuturo, Donne del filet: realtà molto diverse, ma accomunate da un unico spirito: tramandare il proprio “saper fare”, perché non vadano perdute quelle abilità che hanno consentito, nel corso dei secoli, di realizzare piccoli e grandi capolavori che sono, e devono rimanere, patrimonio della nostra vita.

Agostina Becchia


Chiara Vigo

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