Serata letteraria a Su Nuraghe di Biella

Serata letteraria a Su Nuraghe

Sabato 15 ottobre 2016, ore 21, a Biella, in via Galileo Galilei, 11, nelle sale del Punto Cagliari del Circolo Culturale Sardo, serata letteraria con Giovanni Carta e Roberto Perinu, in collaborazione con la Libreria Vittorio Giovannacci di Biella, presentano: “La teologia del cinghiale”, di Gesuino Nemus. Alla serata sarà presente l’autore. Ingresso Libero

Del libro hanno detto: “Un sorprendente esordio” (E. Paccagnini, La Lettura), “Un ottimo giallo all’italiana” (M. Malvaldi, TTL), “Una voce narrante ipnotica” (E. Manisco, il Venerdì di Repubblica), “Quasi dispiace lasciare nel passato il mondo che si è visitato” (S. Parmeggiani, la Repubblica), “Di talento, Gesuino Némus, ne ha davvero tanto” (F. D’esposito, Il Fatto Quotidiano).
Quando, il 14 maggio del 1970, scrissi la prima paginetta della Teologia del Cinghiale, mai avrei immaginato che non ci sarebbe mai più stato un solo giorno della mia vita in cui non avrei scritto qualcosa sul mio quaderno “cinese”, così bello, nero, con la copertina in Bristol rigido e bordato di rosso. Compivo 12 anni e, solo al mondo, nel dormitorio di un collegio in un paesino dell’Ogliastra, Sardegna Orientale, firmai quella paginetta sul mio quaderno, in “bella e ornata grafia”, come Gesuino Némus; perché “nessuno” ero allora, a rappresentare le vite dei bambini emarginati, che sognavano di andare sulla luna, vestiti da astronauti. Scrivere era diventata la mia intima e privata felicità: non far leggere mai niente a nessuno, un dogma. Perché così è stata la mia vita: una continua, nevrotica, ossessiva ricerca dell’anonimato più totale“.
Gesuino Nemus è nato nel 1958 a Jerzu, un piccolo paese dell’Ogliastra, ha esordito nel 2015 con La teologia del cinghiale, vincitore del Premio Campiello Opera Prima e del Premio Selezione Bancarella. Attualmente vive a Milano.

r.p.

1 commento

  1. Il testo, già finalista e poi vincitore del Premio Osilo 2015 racconta, con la leggerezza letteraria tipica dei grandi narratori, la Sardegna delle piccole cose, dei piccoli centri, profondamente immersa in quel mare di radici che odorano di antico e moderno insieme.
    Sotto le vesti di un noir di buona fattura, l’autore cela il suo profondo amore per la propria terra; amore misto a rispetto, dove ciascuno adempie al proprio ruolo con assoluta serietà e compostezza.
    Il testo, apparentemente goliardico, rivela le doti specialissime dello scrittore – doti che onorano la Sardegna ed i sardi – e al contempo presenta nel modo più appropriato ed elegante la “storia delle storie” di uno dei nostri tanti piccoli centri, nei quali l’universo umano è ancora oggi di gradevolissimo aspetto.
    In questo momento, il panorama culturale-letterario sardo grazie a Gesuino Nemus torna a far parlare di sé anzi si inserisce nel modo migliore- con il premio Campiello nel panorama culturale italiano.
    Chiunque volesse scoprire sogno e realtà insieme, non ha che da leggere e rileggere la Teologia del cinghiale.
    Al dire il vero la Sardegna è quasi abituata a nutrire grandi scrittori, ma in questo caso non si tratta solo di un grande scrittore ma di un vero e proprio talento.

    Per il Salotto Letterario di Osilo Giovanna Elies

    Per cortesia fate pervenire all’autore i saluti cari dei lettori del Premio Osilo e in particolare di Serena.

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