Sergio Trivero tra conoscenze dotte e saperi popolari

I Sardi ricordano l’importante personaggio biellese cultore di storia e tradizioni locali

Sergio Trivero
Sergio Trivero mostra una delle sue preziose acquasantiere da esporre in un prossimo allestimento espositivo.

Lunedì 11 aprile, durante la conferenza “Dal Regno di Sardegna all’Unità d’Italia“, organizzata dall’Università Popolare di Biella nell’ambito delle manifestazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, tenuta nelle sale del Museo del Territorio Biellese, il prof. Battista Saiu ha voluto rendere pubblico omaggio e ricordare alla bella figura di Sergio Trivero, studioso di storia locale, scomparso poche ore prima e di cui, a Pettinengo, in contemporanea al suo parlare, si stavano svolgendo i funerali.
Il nome di Sergio Trivero è associato a quello di altri grandi della cultura popolare alpina scomparsi di recente: Giacomo Calleri e Gustavo Buratti Zanchi.
Importante appare l’amicizia e la collaborazione di Sergio Trivero con Alfonso Sella nella ponderosa indagine condotta, voluta e curata dal Sella a partire dai primi anni Sessanta del Novecento, sfociata nel Dizionario Atlante delle Parlate Biellesi (DAPB). Nell’opera formata da 47.000 schede cartacee sovente corredate da rimandi ad un interessante archivio fotografico, più volte, appare ritratto il giovane Sergio Trivero.
Lo studio e l’amore per le radici hanno caratterizzato e segnato l’esistenza di Sergio Trivero. Oltre alle numerose pubblicazioni, libri, importanti testi e articoli di giornale da lui pubblicati, a lui è dovuta l’ideazione e la creazione della “Sala Biella” all’interno della Biblioteca Civica, dove è possibile consultare testi e pubblicazioni di storia e cultura locale, rari o difficilmente reperibili.
Incuriosito da tutto ciò che in qualche maniera poteva essere riconducibile alla realtà alpina e al suo Biellese, Sergio Trivero generosamente donava i riferimenti bibliografici a studenti e giovani impegnati nella compilazione di ricerche scolastiche o di tesi di laurea, offrendo conoscenze dotte e i saperi popolari raccolti, accumulati e sedimentati in tanti anni studi e di ricerca sul campo.
Prima della breve malattia, in vista della riapertura al pubblico di un importante edificio sacro recentemente recuperato alla comunità di Pettinengo, si era reso disponibile con il presidente della comunità dei Sardi di Biella di curare l’allestimento espositivo di alcuni oggetti da lui raccolti e gelesomente custoditi.

Giovanni Usai

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