Graglia, leggere i “codici” dei linguaggi simbolici e popolari

Conferenza “specialistica” del prof. Battista Saiu tratterà di Mitologia della Valle dell’Elvo – Giovedì 28 Luglio, h. 21:00, a Graglia (BI), in via del Canale, 3 – ingresso libero – cocktail per tutti

orso
L'orso totemico della tradizione europea, attestato nei nomi della flora popolare alpina e in toponimi locali, è presente nell'araldica civica del Biellese; l'animale mitico del letargo compariva anche nell'antico stemma del Comune di Graglia qui riprodotto; testimoniato a Sordevolo, riappare ciclicamente nella sacra rappresentazione della Passione di N.S. Gesù Cristo.

Figure, simboli e miti legati al mondo del “Selvatico” abitano in modo talora discreto e misterioso la quotidianità contemporanea, nutrita di una razionalità e munita di una tecnologia mai raggiunte in epoche precedenti. In un reticolato di memorie e di tradizioni si sono conservate e sono giunte a noi, uomini e donne del presente, le vestigia di antichi saperi connessi al rapporto umano con la natura e, in modo particolare, con la sfera degli animali.
La figura dell’orso, a riguardo, è baricentro di numerosi significati e suggestioni. Effigie totemica, essa testimonia il desiderio di identità e di vita, nonché il bisogno di comunità, che pervadono da sempre l’individuo umano europeo, come ben evincibile dall’osservazione dell’araldica e delle feste “rituali” de calendari popolari. L’area territoriale del Biellese, in particolare, conserva e promuove con eccezionale costanza, sia negli stemmi dei suoi enti territoriali, sia nelle manifestazioni della sua cultura locale, quali, tra tutti, il Carnevale e la sacra rappresentazione della Passione di Sordevolo, l’immagine-simbolo dell’orso. Così facendo, le genti che abitano alle pendici di Oropa ascrivono la loro realtà e la propria storia ad un contesto che denota l’esistenza di antiche e perduranti relazioni con i restanti popoli dell’Europa, in un connubio di peculiarità e di interconnessioni che dalla profonda area continentale si estende sino al bacino del Mediterraneo. Gli studi antropologici, nella specie, hanno evidenziato come la simbologia dell’orso trovi un suo ripetersi in varie e – talora quasi inaspettatamente – in distanti e “separate” zone del Vecchio Continente, come le grandi Isole. Scoperte inattese, queste, ma solo in apparenza, in quanto i paradigmi della cultura popolare si muovono nel tempo, come tutti gli archetipi, lungo le vie, talora “sotterranee”, dei rapporti e degli intenti umani.
A distanza di tempo, così, aspetti e stereotipi ritenuti “propri ed esclusivi” di determinati contesti vengono ad essere “ri-scoperti“, quali elementi comunitari e di relazione, da quanti sanno, o riescono ancora a leggere, i “codici” dei linguaggi simbolici e popolari. Tali eventualità si verificano, in primis, oltre che con riferimento ai cultori delle materie demo-etno-antropologiche, per mezzo dei cd. “forestieri” o dei soggetti “di confine“, ossia attraverso coloro che, immigrati ed in cerca di identità in luoghi nuovi ed “estranei“, hanno un occhio più sensibile e “sottile” nel cogliere aspetti e particolari che richiamano e ricollegano alla personale “provenienza”. Un’attività impegnativa e coraggiosa, questa, ma che si incardina lungo quel filone di intenti volti ad evidenziare le “diversità” non per dividere, quanto, piuttosto, per unire, condividere ed arricchire reciprocamente.
In questo quadro d’insieme si inseriscono i relativi lavori di studio del prof. Battista Saiu, docente presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale e presidente del Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella. Proprio a tale riguardo terrà una conferenza “specialistica” – Mitologia della Valle – Giovedì 28 Luglio p.v., h. 21:00, a Graglia (BI), presso la sede di Hortus Otii, in via del Canale, 3, all’interno dell’Undicesimo ciclo di iniziative “Vita d’artista”, con il patrocinio della Provincia di Biella. Coordinatrici: Francesca Cuoco e Anna Lasiu – contatti: 3337999982 – 3473842687 – ingresso libero – cocktail a cura dell’ Ortus Otii.

Gianni Cilloco

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