Continua e si rinnova la collaborazione tra Isola e Su Nuraghe

LocandinaSabato 10 novembre, a Biella, alle ore 21, nelle sale del Punto Cagliari, in via Galileo Galilei, 11, nuovo appuntamento con Su Nuraghe Film, lezioni di cinema per conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore.
Durante la serata verrà presentato: “L’evidente armonia delle cose”, un cortometraggio della durata di soli 31 minuti, realizzato nel 2010 da Elena Morando per l’ISRE, l’Istituto Superiore Regionale Etnografico della Regione Autonoma della Sardegna. Continua e si rinnova così la prestigiosa collaborazione tra l’Isola e il Circolo Culturale Sardo di Biella.
Anche in questo caso, la nuova lezione di cinema della rassegna Su Nuraghe Film sarà tenuta da sardi di seconda generazione, nati, cioè, fuori dall’Isola. Per l’occasione, salirà in cattedra Maria Costanza Mura, figlia di genitori sardi: di Sassari il padre, di Sedini, in provincia di Sassari, la madre.
“I miei genitori sono emigrati dalla Sardegna che erano molto giovani. – ricorda Maria Costanza – Prima andarono a Roma, dove io e mia sorella siamo nate. Quando avevo 8 anni ci siamo trasferiti qui a Biella, anche se io avrei preferito andare in Sardegna. Ho un attaccamento molto forte a questa “mia” terra, forse perché sono nata fuori dall’Isola e perché – continua – in Sardegna ho le mie origini. Il mio sogno, infatti, è quello di andare ad abitarci un giorno…”.

Efisangelo Calaresu

Su Nuraghe Film e il desiderio di ritornare di chi è nato lontano

Maria Costanza MuraÈ il 1938 in una cittadina non identificata della Sardegna, negli ultimi giorni di scuola una classe si prepara per la foto di fine anno; la classe è la quinta sezione femminile di una piccola scuola di provincia, inquadrata nelle disposizioni di regime, ed è composta da otto bambine.
La maestra prepara le bambine a questo evento, chiedendo loro di preparare una breve descrizione di se stesse per accompagnare la foto e inoltre di pensare una descrizione che sia una breve pagina di diario, dove scrivere i segreti e le aspirazioni più intime, da svolgere come personale esercizio di scrittura e educazione all’ascolto di sé; quest’ultima descrizione non dovrà essere consegnata.
La maestra, un’insegnante illuminata che ha dedicato la sua vita all’insegnamento e che non si è mai sposata, spera in questo modo di lasciare alle sue alunne una ultima traccia nascosta nelle loro giovani vite, avendo compreso di non poter più intervenire nei loro destini.

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