Trame del bisso, seta rarissima e preziosa dei mari di Sardegna

scialle e gomitolo di bisso a Biella

Sabato scorso si è tenuto a Biella l’ultimo appuntamento – prima della chiusura estiva – di “Su Nuraghe Film”, lezioni di cinema “per conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore”. Le sale del “Punto Cagliari”, di via Galileo Galilei hanno accolto Barbara Abis, sarda di seconda generazione per la presentazione di “Le trame del bisso”, opera del regista cagliaritano Davide Mocci.
A riceverla, alcune “Donne del Filet”, incuriosite dal bisso, la seta rarissima e preziosa dei mari di Sardegna, attente alle spiegazioni fornite in modo spigliato e brioso dalla giovane docente. Barbara, tessendo di fino, ha intrecciato ricordi dell’infanzia trascorsa in Sardegna presso la casa della nonna materna con la vita e la produzione della fibra tessile ricavata dalla Pinna nobilis, la ‘nacchera di mare’, il più grande bivalve del Mediterraneo che può raggiungere anche il metro di lunghezza.
Oggi la raccolta è vietata. Ma, con l’attenta supervisione delle autorità, eccezionalmente, viene permessa una piccola produzione a Chiara Vigo, l’artigiana del mare che ha allestito nell’Isola di Sant’Antioco, a Sud-Ovest della Sardegna, un museo interamente dedicato al bisso.
Durante la serata, proveniente da antichi corredi familiari, è stato possibile ammirare un grande scialle di bisso, unitamente a gomitoli di fibra perfettamente conservati che verranno utilizzati per ricamare nuovi paramenti liturgici. Dell’oro del mare, la preziosa fibra tessile di Re Salomone, parla la Bibbia in relazione agli abiti sacri dei sacerdoti e all’Arca dell’alleanza, riservata ai faraoni nella coeva civiltà egizia.

Eulalia Galanu

Nell’immagine: scialle e gomitolo di bisso a Biella

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