Una bella festa a Lessona pregando, riflettendo, ringraziando nel nome del sardo Eusebio

Lessona, oratorio di Sant'Eusebio

Anche quest’anno la piccola ma vivace comunità del rione Sant’Eusebio di Lessona ha organizzato la festa in onore del suo santo. Primo appuntamento è stato la messa, celebrata nel bellissimo oratorio della nostra frazione, a cui hanno partecipato esponenti della comunità sarda del biellese nei loro bellissimi abiti tradizionali. Il nostro don Renzo Diaceri è stato affiancato da monsignor Salvatore Pompedda, sacerdote di origini sarde che nell’omelia ha messo in risalto due aspetti importanti dell’operato di Sant’Eusebio: innanzitutto egli ha portato ad Oropa la venerazione della Madonna nera attraverso il racconto popolare della statua portata dall’Oriente, attorno alla quale (siamo nel IV secolo d.C.) venne poi costruito il primo sacello, detto, appunto: “eusebiano”. Durante l’omelia, mons. Pompedda ha poi messo l’accento sull’importanza della vita comunitari tra i presbiteri ed il loro vescovo istituita da Sant’Eusebio, proprio per seguire l’esempio della comunità apostolica guidata da Pietro nella Chiesa primigenia.
Alla fine della funzione i presenti hanno ricevuto un gradito omaggio: un piccolo pane benedetto a forma di cuore accompagnato da una preghiera in lingua sarda che il presidente di Su Nuraghe, Battista Saiu, anch’egli in abiti tradizionali della festa, ha letto a voce alta, fornendo anche la traduzione in italiano.
Dopo la foto di rito sui gradini di ingresso della chiesa, il gruppo si è spostato in zona Palazzetto, dove i soliti e molto generosi volontari hanno preparato una squisita cena: antipasti piemontesi e non, un’ottima paella (complimenti ai cuochi, era perfetta e perfettamente al dente!), formaggio e un bel buffet di dolci.
Nonostante il caldo e qualche zanzara, è stata davvero una bella festa, un piacevolissimo modo per trascorrere una torrida serata di agosto, pregando, riflettendo, ringraziando e poi riunendosi intorno ad una tavola imbandita, proprio come ci ha insegnato Gesù più di duemila anni fa, che a tavola ha compiuto il suo miracolo più grande: l’Eucaristia.

Catia Pettinaroli

Nell’immagine: Lessona, oratorio di Sant’Eusebio, un momento della celebrazione liturgica

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