Un evento tra letteratura, musica e riflessione sulla condizione femminile
VIGLIANO BIELLESE – Sabato 25 ottobre alle ore 20:45, il Teatro Erios di Vigliano Biellese, situato in via Quintino Sella 57, ospiterà il concerto narrativo “Accabadora, l’ultima madre”, spettacolo ispirato all’omonimo romanzo di Michela Murgia. L’evento, a ingresso libero con offerta volontaria, è l’occasione per rendere omaggio alla scrittrice sarda recentemente scomparsa e per riflettere su tematiche di grande attualità legate al ruolo femminile nella società contemporanea.
Un tributo alla grande narratrice sarda
La serata costituisce un momento di particolare importanza culturale per il territorio biellese, offrendo al pubblico l’opportunità di immergersi nell’universo letterario di una delle voci più significative della narrativa italiana contemporanea. Michela Murgia, nata a Cabras nel 1972 e scomparsa a Roma nell’agosto del 2023, è stata una intellettuale, attivista e scrittrice tradotta in oltre venticinque paesi del mondo, insignita di numerosi riconoscimenti tra cui il Premio Campiello, il SuperMondello e il Cavalierato delle Arti e delle Lettere, conferito dal ministero della cultura francese.
L’opera al centro della serata
Il romanzo “Accabadora”, pubblicato da Einaudi nel maggio 2009, è valso all’autrice la vittoria della sezione narrativa del Premio Dessì nel settembre dello stesso anno. L’opera, successivamente premiata con il SuperMondello e infine con il prestigioso Campiello nel 2010, ha conquistato lettori in tutto il mondo grazie alla sua capacità di affrontare con delicatezza e profondità temi complessi come l’adozione, il fine vita e l’eutanasia.
Ambientato nella Sardegna degli anni Cinquanta, il racconto narra la storia di Maria e Tzia Bonaria, che vivono come madre e figlia pur consapevoli di non esserlo, in un legame che ha il valore speciale delle cose scelte spontaneamente. La vicenda si snoda attraverso un mondo antico, sospeso tra miti e tradizioni ancestrali, dove Bonaria Urrai, oltre a essere sarta del paese, cuce gli abiti e conforta gli animi, ma quando necessario è pronta a entrare nelle case per portare una morte pietosa, nel gesto amorevole e finale dell’accabadora, l’ultima madre.
Gli interpreti dello spettacolo
A dare vita al concerto narrativo saranno Elisa Zedda, che si esibirà con la voce e giocattoli sonori, e Andrea Congia alla chitarra classica e ai sintetizzatori. Lo spettacolo è una produzione “Tra Parola e Musica” della “Casa di Suoni e Racconti”, associazione culturale sarda che da anni si dedica alla valorizzazione della letteratura e della cultura identitaria dell’isola attraverso forme espressive innovative che coniugano narrazione e accompagnamento musicale.
La Casa di Suoni e Racconti progetta e promuove l’Arte e la Cultura nei territori, esplorando differenti linguaggi artistici e le molteplici modalità di incontro e condivisione tra palco e platea, riducendo le distanze e invitando alla partecipazione. L’associazione si distingue per la capacità di creare ponti tra tradizione e contemporaneità, rendendo accessibili e coinvolgenti anche i contenuti più impegnativi.
Il progetto “Donne per il futuro: rispetto e libertà”
L’iniziativa si inserisce nell’ambito del più ampio progetto “Donne per il futuro: rispetto e libertà”, organizzato dall’Associazione “VocidiDonne”, realtà che opera da anni principalmente nel territorio della Provincia di Biella occupandosi di sensibilizzazione per l’eliminazione della violenza contro le donne attraverso rassegne cinematografiche, mostre, reading, caffè letterari, conferenze e spettacoli teatrali.
Il Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” partecipa all’iniziativa come partner del progetto, sostenuto dal Bando CulturHub 2025 della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, intervento nato per rafforzare l’offerta culturale del territorio, incentivare la partecipazione della cittadinanza alla vita culturale e valorizzare il patrimonio locale. Il sodalizio sardo contribuisce mettendo a disposizione i propri contatti per la divulgazione della comunicazione e del materiale pubblicitario, oltre a partecipare attivamente alle varie iniziative previste dal programma.
Letteratura, arte e musica per riflettere sul presente
La serata rappresenta un’opportunità preziosa per il pubblico biellese di confrontarsi, attraverso i linguaggi della letteratura, dell’arte e della musica, con questioni fondamentali legate alla condizione femminile nella società odierna. Il tema del fine vita, sempre delicato quanto attuale, viene affrontato nel romanzo con la destrezza e la delicatezza di una scrittrice autentica, creando un’opera che è metafora di sofferenza e dolore, capace di lacerare il cuore soprattutto dopo la conclusione, quando si riflette e si assimila quanto letto.
L’opera di Murgia non si limita a raccontare una storia ambientata in un passato remoto, ma solleva interrogativi universali sulla libertà di scelta, sul significato della maternità nelle sue molteplici forme, sull’amore incondizionato e sul diritto alla dignità anche nel momento più estremo dell’esistenza. Con una storia ambientata in un paesino della Sardegna degli anni Cinquanta arretrato, sospeso tra mito e realtà, l’autrice è riuscita a farci riflettere sulla tematica del fine vita, un tema con cui probabilmente ognuno di noi ha avuto indirettamente a che fare.
Un luogo simbolo della cultura biellese
Il Teatro Erios, con la sua capienza di 337 posti, si è affermato come terzo polo culturale del Biellese grazie a stagioni teatrali di grande interesse. La struttura, acquisita dal Comune di Vigliano Biellese alla fine degli anni Ottanta e ristrutturata completamente nel 2000, rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per la vita culturale del territorio, recentemente oggetto di ulteriori interventi di riqualificazione ed efficientamento energetico.
L’appuntamento di sabato 25 ottobre prossimo al Teatro Erios si configura quindi come un momento di incontro, dialogo e crescita collettiva, un’occasione per celebrare la memoria di una straordinaria intellettuale che ha saputo dare voce alle contraddizioni, alle fragilità e alla forza delle donne, lasciando un’eredità culturale di inestimabile valore per le generazioni presenti e future.
Battista Saiu
Nell’immagine, locandina
