Un intreccio di voci, culture e paesaggi sonori animerà il Biellese in occasione del quarantesimo anniversario del Gruppo Vocale “Ispirazione Popolare” di Casapinta, che celebra il traguardo con un fine settimana di musica, solidarietà e dialogo tra territori uniti dal linguaggio universale del canto corale.
Il momento più solenne delle celebrazioni si terrà domenica 19 ottobre alle ore 10:30, nella Basilica di San Sebastiano a Biella, con la Santa Messa in lingua sarda, celebrata secondo l’antica tradizione liturgica dell’isola e impreziosita dalle voci del Coro Polifonico “Ghentiana” di Ruinas, diretto dal maestro Giovanni Andrea Puddu, interprete raffinato delle sonorità popolari e sacre della Sardegna.
A presiedere la Santa Messa sarà padre Oscar Malykh, francescano minore e guardiano del convento di San Sebastiano, affiancato da padre Martin Martinyuk. Entrambi originari dell’Ucraina, custodiscono quotidianamente il santuario civico della città, simbolo di accoglienza e incontro tra popoli.
L’iniziativa rinsalda anche il legame profondo che unisce il Biellese alla Sardegna attraverso la figura di Sant’Eusebio di Cagliari, primo vescovo di Vercelli e patrono della Regione Ecclesiastica Piemontese. Nato nell’isola nel IV secolo, Eusebio emigrò a Roma con la madre, Santa Restituta, durante le persecuzioni cristiane e fu inviato in Piemonte da papa Giulio I nel 345, divenendo il primo vescovo di Vercelli. A lui si attribuisce l’introduzione del culto mariano di Oropa, che sostituì antichi riti pagani e divenne il centro spirituale del territorio biellese.
La Basilica di San Sebastiano, luogo caro tanto ai Biellesi quanto alla comunità sarda locale, custodisce anche le spoglie di Alberto Ferrero della Marmora, senatore del Regno di Sardegna, esploratore e studioso dell’Isola, al quale è dedicata la vetta più alta del Gennargentu.
Nel ricco programma di festeggiamenti organizzato dal coro casapintese, spiccano tre giornate di eventi che vedranno protagonisti gruppi provenienti da diverse regioni italiane. La Sardegna e il Trentino saranno le regioni ospiti d’onore di questa edizione speciale: un gemellaggio ideale fra montagne e Isola, culture e tradizioni che dialogano attraverso la musica.
Si comincia venerdì 17 ottobre alle ore 21, nella chiesa di San Defendente a Ronco di Cossato, con un concerto benefico che riunirà il Coro “Voci di Su Nuraghe” di Biella, diretto da Roberto Perinu con accompagnamento musicale di Valentina Foddanu, il Coro “Ghentiana” di Ruinas e la Corale di Casapinta, in un repertorio che unisce fede, amicizia e memoria.
Il giorno successivo, sabato 18 ottobre, alle ore 21:00, nella Chiesa di San Lorenzo a Casapinta, si terrà un concerto congiunto, che vedrà esibirsi tre formazioni corali: la Corale di Casapinta, diretta da Bruno Giacomini; il Coro “Cima d’Oro” di Ledro (Trento), guidato da Cristian Ferrari; e il Coro “Ghentiana” di Ruinas (Oristano), diretto da Giovanni Andrea Puddu.
Una serata che promette emozioni intense, in cui le sonorità delle montagne trentine si intrecceranno con quelle del Biellese e della Sardegna, in un dialogo musicale che supera i confini geografici per abbracciare un’unica voce corale.
Come sottolineano gli organizzatori, «quest’anno, nel ventaglio di appuntamenti, la Sardegna e il Trentino saranno le regioni ospiti del nostro quarantennale, un segno tangibile di amicizia e scambio culturale che rafforza il dialogo tra realtà diverse accomunate dall’amore per il canto».
Il Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella, da sempre impegnato nella valorizzazione dei legami tra la terra d’origine e quella d’accoglienza, partecipa all’iniziativa come simbolo di unità e continuità culturale. Attraverso la Messa in lingua sarda e i momenti musicali condivisi, la comunità isolana rinnova il proprio legame con il territorio biellese e con il coro casapintese, celebrando quarant’anni di musica, amicizia e identità corale, che continuano a unire montagna e mare.
Un gemellaggio ideale tra Piemonte, Sardegna e le montagne trentine si rinnova nel segno del canto e della fede: un ponte di armonie che, superando i confini geografici, unisce popoli e tradizioni in una stessa vibrante melodia di pace e di fraternità
Battista Saiu
Nell’immagine, Coro Polifonico “Ghentiana” di Ruinas.