Quattro Biellesi nel Risorgimento: i fratelli La Marmora

A Biella “tesori” di un’epoca in una grande mostra in quattro sedi promossa dal Comune – La mostra sarà inaugurata sabato 22 ottobre, alle 17 a Palazzo Ferrero, seguirà visita di Palazzo La Marmora e di San Sebastiano, alle 18,45.

Locandina mostra La Marmora

L’anno di celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia si chiude a Biella con una grande mostra che metterà a disposizione del pubblico per la prima volta cimeli, decorazioni, dipinti e oggetti di grande prestigio e valore.
Una vera e propria rassegna di “tesori” che sarà allestita in quattro sedi e che avrà come filo conduttore le vicende private e pubbliche dei quattro fratelli La Marmora, i generali Carlo Emanuele, Alberto, Alessandro e Alfonso.
La mostra, dal titolo “Quattro biellesi nel Risorgimento: i fratelli La Marmora”, è promossa dal Comune di Biella nell’ambito delle iniziative “Biellesi tessitori di unità“, un ricco ciclo di eventi promosso dall’Assessorato alla Cultura che testimonia il grande impegno dell’Amministrazione cittadina per le celebrazioni unitarie. Partner del Comune è il Centro Studi Generazioni e Luoghi Archivi Alberti La Marmora, con la collaborazione dell’Archivio di Stato di Biella, del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino.
L’iniziativa ha inoltre il contributo di Biverbanca, Camera di Commercio di Biella e Famiglia Ramella Catering. L’impegno di Biverbanca è di grande respiro, infatti con il suo sostegno l’editore Fabrizio Lava pubblicherà per Natale un volume dedicato ai La Marmora, curato da Silvia Cavicchioli.
Il progetto ha, inoltre, il patrocinio della Regione Piemonte, della Regione Autonoma della Sardegna, del Comune di Cagliari e dell’Associazione Nazionale Bersaglieri.
L’allestimento sarà curato da E20Progetti e da M10, mentre il coordinamento è dell’Associazione Stile Libero.
La mostra non sarebbe stata possibile senza il contributo dell’Archivio di Stato di Biella, sia per la ricerca preliminare, sia per la scelta di preziosi documenti che ritmano la narrazione della mostra e che provengono dal grande archivio La Marmora, di cui l’Archivio di Stato è custode.
La mostra chiude un anno che ha visto l’ente Generazioni e Luoghi – Archivi Alberti La Marmora promuovere le figure dei quattro fratelli in numerose occasioni legate al 150° che hanno scandito questi dodici mesi a partire dagli eventi promossi dall’Associazione Dimore Storiche del Piemonte nell’autunno del 2010.
Tra le novità del 2011, il Centro studi ha inoltre lanciato a maggio un sito web dedicato ai quattro fratelli generali e alla famiglia.Continua a leggere →

Su Nuraghe, un universo più vasto oltre i confini dell’Isola

Rita Pistori ha proposto “Is pastiglias de Iglesias“, dolce di mandorle preparato in occasione di battesimi, cresime e matrimoni – Attraverso il gesto e la parola che accompagnano l’offerta del dono e il mangiare ritualmente assieme, si accendono e consolidano nuovi rapporti sociali.

Rita Pistori
Alcuni amici di Su Nuraghe ritratti con al centro Rita Pistori che mostra il vassoio con Is pastiglias de Iglesias.

Sabato 15 ottobre, una certa curiosità ha suscitato la serata “Sapori di Sardegna”, il periodico appuntamento che vede protagonisti i Soci di Su Nuraghe, chiamati via via a presentare ricette della vasta produzione dolciaria regionale. Un compito apparentemente semplice, certamente importante sia per l’accesso a saperi della cultura popolare che per il rafforzamento delle relazioni interpersonali che ne scaturiscono.
Anche in questa occasione è stata data la possibilità di conoscere, unitamente agli ingredienti, la microstoria dell’artefice della ricetta, Rita Pistori di Iglesias, protagonista della serata. Attraverso il gesto e la parola che accompagnano l’offerta del dono e il mangiare ritualmente assieme, si accendono e consolidano nuovi rapporti sociali. È risaputo, infatti, come il passaggio dai gesti al suono sia interpretabile come continuità tra comunicazione primaria e linguaggio verbale umano.
La presentazione di ricette tradizionali è un modo per tramandare e mettere in comune saperi materiali, rafforzando, al contempo il senso di appartenenza: sentirsi famiglia, parte di un universo più vasto che va – come in questo caso – oltre i confini della grande Isola.Continua a leggere →

Sardi d’Italia a congresso, da Biella 100 giovani anni

Da Biella quattro giovani sardi parteciperanno al 5° Congresso FASI – La somma dei loro anni è inferiore al secolo: 20, 21, 23 e 35 anni – due donne e due uomini nel pieno rispetto della rappresentanza di genere – seminario dei giovani – spettacolo della compagnia Bocheteatro

giovani di su nuraghe
Giovani delegati di Su Nuraghe partecipanti al 5° Congresso FASI ritratti con alcuni soci più anziani, consiglieri e presidente.

Sabato 8 ottobre 2011 si è svolta la Seconda Assemblea Ordinaria dei Soci del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella per “fare il punto della situazione, valutare le iniziative programmate e inserire eventuali altre iniziative”.
L’incontro autunnale annuale, calendarizzato nel mese di novembre, è stato anticipato per permettere la nomina dei Delegati che parteciperanno al 5° Congresso della F.A.S.I., la Federazione Associazioni Sarde in Italia. All’incontro nazionale che si terrà ad Abano Terme (Padova), presso il Centro Congressi Alexander Palace in via Martiri d’Ungheria 24, il prossimo fine settimana, dal 21 al 23 ottobre 2011, parteciperanno oltre 300 delegati.
Durante l’incontro, il presidente Battista Saiu ha esposto la tesi: “bisogna far largo ai giovani, il futuro per il nostro Circolo e per l’associazionismo in genere”, proponendo una terna di giovani che già si sono dimostrati attivi in varie iniziative.Continua a leggere →

Corso di filet a Su Nuraghe, “il filo tra memoria e tradizione”

Riprende il corso di filet a su Nuraghe di Biella – mercoledì 12 ottobre, ore 15-17, – info Grazia 3294236841 – Nel filet i segni di antiche radici comuni, tra memoria materiale e identità relazionata – immagini del portfolio n.1 su Fotografias.

Il filo della tradizione
Immagini dal portfolio n.1, Il filo della tradizione, omaggio a zia Antonietta Sotgiu.

Il filet è una tecnica di lavorazione tessile storicamente nota in Francia ed ampiamente diffusa nel continente europeo. Essa ha avuto importanti centri di produzione nell’Italia peninsulare, in Sicilia ed in Sardegna, dove, ancora oggi, trova il suo principale e tradizionale presidio nella città “mediterranea” di Bosa. Gli affreschi medioevali che decorano il locale Castello dei Malaspina, innalzato nel XII secolo a guardia dell’antica foce del fiume Temo, ne attestano la storica lavorazione caratteristica. A ciò si unisce il ricordo delle tipiche reti dei pescatori bosani del passato, tuffate nelle infide acque del mare con segni decorativi, per invocare protezione e garantire l’abbondanza del pescato, attraverso ricami a forma di croce, di stella o di fiore, con funzioni votive e benaugurali, in una sorta di magismo popolare volto a garantire il rientro incolume dal mare. Oggi anche le reti dei pescatori di Bosa sono molto più nude e funzionali solo alla cattura di pesci, ormai private dei segni del sacro. Quelle del filet, invece, nella perdurante ricchezza dei simboli, rinviano al vasto universo religioso popolare, conservando elementi decorativi arcaici simili a quelli presenti sulle cassapanche nuziali, sui tessuti tradizionali ed in certi ricami degli abiti tradizionali. Gli stessi disegni che ritroviamo anche nelle sculture di antiche chiese e, in forma stilizzata, in quelle delle tombe precristiane ampiamente diffuse su tutta l’Isola.
Il “Corso di filet“, attivato dal Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella a partire dal Novembre 2009, si coniuga a tutto ciò e costituisce, contemporaneamente, un esempio concreto di intreccio tra memoria materiale e saperi popolari. La trasmissione delle culture tradizionali tra generazioni, infatti, avviene da sempre attraverso i canoni dell’oralità e la ripetuta pratica quotidiana. In questo caso un “filo della memoria” che diventa “rete” passa da una decana, “zia” Antonietta Sotgiu, ad allieve più giovani, in primis Paola Antoniotti e Laura Rossetti. Queste ultime, esperte ricamatrici dalle abili mani, hanno così trovato la guida in una vera maestra dell’arte del ricamo e producono canovacci su cui annodare il filo della memoria. Attraverso forme e disegni tradizionali svelano una manualità che diventa arte tangibile capace di ricadere sotto i nostri sensi, portando all’occhio ed al tatto manufatti e segni che materializzano antichi gesti, indicazioni e parole.Continua a leggere →

“Mariglia”, semi di una piccola grande tradizione sarda

1° Campionato Sardo di Mariglia – Olbia, 9/10/11 dicembre – ponte dell’Immacolata, presso Mercure Olbia Hermaea – Circoli in mezza Europa formati da emigrati che in valigia hanno messo un mazzo di carte sarde – Canarie e Sardegna accomunate da un gioco di carte molto simile – Per saperne di più visita il sito www.mariglia.it

carte mariglia
Carte sarde per giocare a Mariglia.

L’idea di organizzare ad Olbia il Campionato Sardo di Mariglia nasce tra gli agenti della “Manzoni”, la concessionaria pubblicitaria della “Nuova Sardegna”. Il responsabile, Antonio Filigheddu, mi convoca in ufficio. “Ho un’idea da proporti”. Lui, la Mariglia la conosce bene e la gioca regolarmente, io invece che ho solo un paio di giocatori in famiglia ho visto giocare nelle feste e poco più.
Cominciamo così, tassello dopo tassello a costruire l’evento. Telefonate incrociate, verifiche, informazioni, contatti e, giorno dopo giorno, le ipotesi si trasformano in realtà. La prima edizione del Campionato Sardo di Mariglia si disputerà a dicembre nel ponte dell’Immacolata! Proviamo a testare l’idea con gli amici: tutti entusiasti e ci incoraggiano ad andare avanti. Comincio a scoprire giocatori dappertutto! Circoli di Mariglia in ogni paese. Coppie di anziani ma anche di giovanissimi.
Circoli in mezza Europa formati da emigrati che in valigia hanno messo un mazzo di carte sarde e tra un “trionfo” e un “frillo” si sentono a casa giocando a Mariglia. E scopro che il gioco ha origini spagnole (¡El Hombre!) ed è arrivato in Gallura passando per La Maddalena. Chiamo amici spagnoli, spiego loro le regole generali, faccio vedere il sito e qualcuno mi dice che a Puero de la Cruz (Tenerife, Canarie) giocano la “Zanga”.Continua a leggere →