Papassinos sardi e “dolcetto o scherzetto?”: i dolci della questua dei morti, compresa tra i due equinozi, non oltre quello di primavera – castagne e vino piemontesi per il tavolo dei morti – mille varianti di antichissime tradizioni attestate in Europa, in Asia Minore e in Asia centrale.
Sabato 7 novembre, alle ore 21, al Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella, è in calendario un nuovo dolce appuntamento.
Artefice della serata sarà Sebastiana Nurra Deiana, che presenterà “Sos papassinos puttumajoresos“, dolci tipici della tradizione isolana, preparati in occasione della ricorrenza dei morti, quando, secondo tradizioni antichissime, in un’area vastissima comprendente parte dell’Europa, dell’Asia Minore e dell’Asia centrale, torme di bambini e di ragazzi usavano recarsi di casa in casa, cantando filastrocche, elemosinando dolci e piccole somme di denaro.
In Sardegna, da sempre, i dolci da offrire ai questuanti sono sos papassinos, esposti su un’apposita tavola imbandita, sa banca de sos mortos, “il tavolo dei morti”, apparecchiata al tramonto del primo novembre.
È una consuetudine ancora attiva anche in Piemonte nella variante delle ballotte, castagne cotte con sale e foglie di alloro, accompagnate da un bicchiere di vino rosso.
Nei due versanti delle Alpi, la questua, a volte differita nel tempo, viene praticata in uno spazio temporale compreso tra i due equinozi, ma mai oltre quello di primavera.
In alcune località del Verbano-Cusio-Ossola, è possibile assistere all’incanto dei morti, a cui gli abitanti partecipano con l’offerta di zucche, di castagne, di patate e di altri prodotti della terra e dell’artigianato locale.
Nel Biellese, fino a una decina di anni fa, i bambini di Pralungo, travestiti da femmina, elemosinavano cantando in falsetto.Continua a leggere →

Sarà il Prof. Roberto Perinu a presentare nelle sale di Su Nuraghe le opere di Marcello Fois che, con il romanzo “Stirpe” (Einaudi 2009), “squaderna il Novecento con una forza poetica e infallibile“.
Il filet, una tecnica di lavorazione conosciuta in Francia, ampiamente diffusa nel continente europeo, ha avuto importanti centri nell’Italia continentale e in Sicilia. In Sardegna ha il suo principale centro nella Città di Bosa.
A rubarti il cuore non sono solo le classiche mete di vacanza piene di turisti, ma le meraviglie che scopri ad ogni angolo, i posti “normali”, lontano dalle guide turistiche. È lì, fra le maestose dune accumulate da forti venti di maestrale, il mare limpido e cristallino, il paesaggio che si modifica ad ogni curva, che la Sardegna ti fa innamorare.