Dai bei versi di Tavo Burat, biellese, desumiamo un po’ di credenze popolari, che si riferiscono al sole nelle diverse stagioni. La luce, a partire da Santa Lucia si “avvia”, diventa cioè via via più forte: la lus as anandia da Santa Lussìa, ël sol a Natal a eclata e Re con ij Re a s’ancoron-a për marié la tèra bela andurmìa dal mascheugn ëd l’invern, a Pasca chiel a la basa e a la dësvia, a svërliss dru con ël Maj e ’d garlande a l’anzoliva [Tavo] = la luce prende l’abbrivio dal giorno di Santa Lucia (sembrerebbe una contraddizione, poiché la sua festa coincideva con il solstizio d’inverno, il giorno più corto dell’anno, ma quel giorno è anche visto come il precursore del periodo natalizio e dunque dell’arrivo della luce di Cristo) il sole trionfa fanciullo a Natale e Re con i Magi s’incorona per sposare la terra bella addormentata nel sortilegio dell’inverno, a Pasqua egli la bacia e la risveglia, svetta fecondo con il Maggio e di ghirlande l’adorna.
“Pensamentos/Pensieri”: Natale di Su Nuraghe in poesia
Con l’avvicinarsi di una delle feste più sentite, i social del Circolo Su Nuraghe di Biella accolgono messaggi sul Natale. Tra questi, immagini e poesie come quella di Nicola Loi di Ortueri (Nuoro) che ritrae la società del presente attraversata da guerre domestiche e tra stati, dove a soffrire sono sempre gli stessi: donne e popolazione inerme.
Già nell’incipit, di “Pensamentos/Pensieri”, il Poeta indica una possibile via di uscita: “Pensende in custas dies de Nadale,/Est su mundu pienu ‘e tristura./ S’omine no ch’imbolat cudda istrale,/Est totucantu una disaùra”. (Pensando in questi giorni di Natale,/È il mondo pieno di tristezza./L’uomo che non getta via quella scure,/È tutto quanto una disgrazia).
Dicembre 2022, una parola sarda al mese: “P” come “PERA”
Radici e semantica delle parole sarde, rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche).Laboratorio linguistico, di storia e di cultura sarda a Biella
PERA, Peres, Peru, Pira, Piras sono cognomi sardi, e sono pure nomi personali antichissimi: principalmente sono dei nomi-cognomi fortemente imparentati dal punto di vista glottologico e semantico.
Ricordo che una tecnica etimologica seria e rigorosa non può fare a meno di proiettare le parole attuali sulle parole più antiche del Mediterraneo, quelle che apparvero nei dizionari più arcaici, quale è appunto il dizionario-vocabolario sumero, principalmente il dizionario-vocabolario egizio.
Donna umana e divina, poesia di Nicola Loi per Su Nuraghe
Da sempre preghiera e poesia si intrecciano: cantillate, cantate, declamate o semplicemente recitate, a volte bisbigliate.
In questo filone ben si inserisce “Ave Maria”: sei quartine a rima alternata, inviate al Circolo Culturale Sardo di Biella. Composizioni quotidiane pubblicate sui social di “Su Nuraghe”; porta il numero 861.
Verrà inserita tra i testi del Laboratorio Linguistico “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant”, incontri mensili tra il Circolo “Su Nuraghe” di Biella e il Circulo sardo “Antonio Segni” di La Plata (Argentina).
L’ode fa seguito a quella recentemente composta per la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne”. Donne ferite da violenza, vuoi privata, sovente consumata dentro le mura domestiche, vuoi pubblica come quella inflitta a “Su Cristos chi as dadu su nadale/Il Cristo che hai fatto nascere”, a far soffrire “sa Mama santa funtana de lughe/la mamma santa fonte di luce”.
Pizza al circolo: Sardegna del cuore attraverso il gusto
Sabato 3 dicembre 2022, con inizio alle ore 19:30, nuovo appuntamento con pizza alla sarda preparata dallo staff di Su Nuraghe, diretto dal pizzaiolo professionista Pasqualino Senes, di Pozzomaggiore (Sassari).
Momenti di incontro scaldati dal fuoco a legna che ulluminerà di nuovo il grande forno costruito da zio Agostino Angotzi di Senis (Oristano); un manufatto realizzato a regola d’arte nel 1986, inaugurato in concomitanza con le celebrazioni per il primo decennio di vita dell’Associazione dei Sardi di Biella. Si tratta di uno degli oltre quaranta forni a cupola costruiti da muratori sardi, presenti perlopiù in case private, opere architettoniche “minori”, che pur segnano e valorizzano il territorio della Provincia di Biella.