Creare con l’argilla, originalità artistica che avvicina al Creatore

Mostra di terrecotte di Anna Taberlet – Palazzo della Provincia di Biella – visitabile fino al 26 aprile – ore 18/21

Anna TaberletSabato 18 aprile ore 18.00, presso “Il Cantinone”, il salone espositivo della Provincia di Biella, in via Lamarmora, è stata inaugurata la mostra “Dalla terra… la forma – Terrecotte e Raku” di Anna Taberlet e delle sue collaboratrici: Germana Modestini, Bruna Acquadro Marongiu, Simona Demontis, Simona Villaverde.
Il saluto inaugurale del presidente del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella, che riportiamo di seguito, è stato preceduto da una breve considerazione sull’origine sarda di tre delle cinque artiste.
Nelle loro opere è possibile ritrovare elementi che rimandano alla loro cultura di origine, sia nella tipologia, sia nelle forme degli oggetti realizzati, “poiché – sostiene Saiu – ciascuno di noi è l’ultimo anello di una catena che ci connette in modo diretto con le generazioni che ci hanno preceduto. Molte delle cose che facciamo non sono che riproduzioni, a volte rielaborate, di quanto appreso nell’arco della nostra formazione. Questo vale per certi aspetti del nostro vivere, dal cucinare, all’arredare la casa, al riporre gli oggetti o all’assumere certe posture, specie quelle meno soggette a “contaminazioni” quali quelle del riposo.
Nelle realizzazioni artistiche – afferma il presidente di Su Nuraghe – si va a ricercare nelle pieghe più remote del ricordo, delle emozioni, dei sentimenti, con risultati il più delle volte sorprendenti, come nel caso delle opere di questa mostra, su cui aleggia un’anima mediterranea“.
Subito dopo ha preso la parola il prof. Dino Gentile, Dirigente Scolastico dell’Istituto in cui insegna Anna Taberlet, che ha evidenziando le doti artistiche ed umane della docente.
Il numeroso pubblico si è soffermato a lungo ad osservare le opere esposte, ascoltando le diverse spiegazioni fornite dalle artiste, proseguite davanti al tavolo su cui veniva servito il rinfresco.

Saluto inaugurale

nelle parole di Battista Saiu

L’argilla, materiale semplice e povero, carico di forti valenze simboliche, il cui uso risale alla preistoria, è la protagonista della mostra “Dalla terra… la forma – Terrecotte e Raku” di Anna Taberlet, allestita al “Cantinone”, nel Palazzo della Provincia di Biella.
Grazie alla sua spiccata plasticità, la creta lavorata visualizza nell’opera prodotta l’atto creativo, frutto dell’intenzionalità spirituale, risultato della fabrilità umana.
Le mani, meglio di qualsiasi utensile, sono lo strumento per modellare l’argilla con facilità, per conferire forma all’oggetto pensato che, nelle creazioni artistiche, si anima nella sua unicità, a differenza di quegli oggetti prodotti in serie, con stampi e tecnologie impersonali.
Al pari del Demiurgo, il libero artigiano che ha impastato, plasmandola, la polvere del suolo, l’artista crea le sue opere uniche e, proprio nell’originalità delle sue creazioni, può essere avvicinano all’opera del Creatore.
Il parallelismo tra artista e Artefice del mondo trova autorevoli riscontri nelle prime parole della Bibbia, là dove è detto: “allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente” (Genesi 2,7).
Potremmo parere esagerati, ma gli oggetti modellati dalle mani di Anna Taberlet, nella loro unicità, ci affascinano, attratti dalle forme e ancor più dalle irripetibili virate di colore della produzione raku.
Osservandone le fiammate di colore è difficile distogliere lo sguardo, sedotti, quasi incantati come davanti a un cespo d’erba a primavera, od osservando il comporsi delle nuvole nel cielo.
Oltre il colore, la forma.
Un rimando immediato, un’assonanza di figure che rinviano a modelli mediterranei investiti di luminosità meridiana, segnata da contrasti di luce-ombra, entrambe forti, sempre marcate, che non lasciano spazio a mezzetinte o a sfumature di grigio; un rinvio ad architetture e a persone; alla natura piuttosto che agli oggetti presenti nella grande Isola da cui l’artista – unitamente ad alcune sue colleghe – proviene.

Alcune immagini delle opere esposte sono visibili nella sezione fotografias.


Nelle foto: Anna Taberlet in compagnia di Bruna Acquadro Marongiu, Simona Demontis, Simona Villaverde; Anna Taberlet ritratta a fianco di alcune sue produzioni.

Anna Taberlet

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