Su Nuraghe Arte: aprire lo scrigno degli affetti e dei ricordi

Nuovo tassello nel processo virtuoso di appuntamenti – I “mattoni” dell’edificio culturale di Su Nuraghe di Biella

Sebastiana Nurra nel suo studioVenerdì 24 aprile alle ore 21 verrà inaugurata a Biella la mostra di pittura di Sebastiana Nurra presso il “Punto Cagliari” di via Galileo Galilei, 11.
Orario apertura: tutti i giorni: ore 17-19; martedì venerdì e sabato: ore 17-19 e 21-23 – Ingresso libero.

Sull’orizzonte delle attività del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe si presentano nuove proposte per rendere più ricca e condivisa la vita associativa della numerosa comunità dei Sardi di Biella.
Con piacere presentiamo il primo degli appuntamenti semestrali di “Su Nuraghe Arte“, in cui nelle sale del “Punto Cagliari”, verranno esposte alcune opere di artisti sardi residenti fuori dall’Isola.

È nuovo tassello nel processo virtuoso di appuntamenti caratterizzanti l’attività di Su Nuraghe, che va a sommarsi alle “lezioni di cinema”, che, ormai da anni, coinvolgono ragazzi e ragazze nati fuori dall’Isola, di seconda e di terza generazione, “per conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore“; nonché ai “Sapori di Sardegna“, in cui le Socie illustrano ricette e offrono alla degustazione dolci tipici della tradizione isolana; e ai “laboratori linguistici” “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona” e “S’emmo e s’eya cantant“, destinati ai giovanissimi di età compresa tra gli otto e i quindici anni.
Sono questi alcuni dei piccoli, ma importanti mattoni che costituiscono l’edificio culturale di Su Nuraghe e che lo fanno annoverare tra le più significative e dinamiche realtà del mondo dell’emigrazione italiana.
La disponibilità ad esporre in rassegna opere frutto dell’ingegno, della tecnica e della fantasia testimonia il senso di condivisione e la grande maturità sociale dei Soci, e conferma la volontà di porsi, di offrirsi all’altro, di aprire lo scrigno degli affetti e dei ricordi, di esporsi all’occhio critico – anche se a volte troppo severo – per osservare e svelare alcuni aspetti intimi della mente e del cuore. Le opere di Sebastiana Nurra nascono proprio dal cuore, raffigurano fiori, paesaggi e volti. Partono dalla natura, si ispirano alle opere degli Impressionisti di cui adotta alcune tecniche per riprodurre le trasparenze che rimandano agli scenari di Claude Monet o alla morbidezza dei corpi di Eduard Manet o, ancora, ai ritratti della maturità artistica di Van Gogh.

La finezza naturale presente sia in alcune miniature sia nelle opere più grandi, riflette la precisione con cui, da assistente di sala, era solita passare i ferri ai chirurghi che assisteva in importanti o semplici interventi.
Il mondo agropastorale di provenienza di Sebastiana Nurra viene elaborato attingendo ai modelli delle raffigurazioni “colte” della pittura classica promossa dall’Accademia delle Belle Arti di Parigi.
Una traccia della terra di origine si può cogliere negli “scomposti” fiori di Lillà che, costretti in vaso, mal si adattano alle simmetrie imposte dalla rappresentazione pittorica oppure negli elementi botanici “addomesticati”, raccolti in eleganti bouquet di rose e in minuscoli nontiscordardime.
I fiori di Lillà di Sebastiana Nurra con cui porgiamo gli auguri di “Bonas Pascas 2009“, parrebbero una rivincita della natura sulla cultura, come l’abbigliamento di alcuni personaggi, un lontano rimandare al sistema vestimentario della sua Pozzomaggiore, il paese in cui l’artista è nata.
Alcune tra le tele di Sebastiana Nurra sono vere e proprie rivisitazioni personalissime dei lavori dei grandi artisti vissuti a cavaliere tra Otto e Novecento.
Alla corrente pittorica che si è sviluppata in Francia nella seconda metà dell’Ottocento si potrebbe ascrivere la tendenza a rappresentare la delicatezza e la sensibilità d’animo della nostra artista che, al pari di grandi nomi, quali Edgard Degas, Berthe Morisot, Camille Pissarro, Pierre-Auguste Renoir, Alfred Sisley, preferisce utilizzare i colori puri, giustapposti ai colori primari (rosso, giallo e blu).
Con semplicità, il colore fluisce sulla tela di Sebastiana – non affinato dalle rare lezioni di pittura frequentate in Svizzera durante la sua permanenza lavorativa – non graduato, proprio come quello dei maestri da cui le sue opere traggono ispirazione. Cuore e spontaneità, dunque: e non sono, forse, proprio le caratteristiche dell’anima sarda?

Battista Saiu

Saluto del Sindaco di Biella Vittorio Barazzotto

La versatile attività del Circolo Su Nuraghe viene espressa durante il corso dell’anno attraverso manifestazioni, incontri, lezioni e mostre sul territorio Biellese. Su Nuraghe offre da anni alla nostra città iniziative culturali che hanno come filo conduttore la Sardegna, la tradizione strettamente collegata alla nostra comunità Biellese. Soprattutto, trasmette cultura sul nostro territorio e ne favorisce la diffusione.
Con la mostra dell’artista Sebastiana Nurra e dei vari pittori sardi che operano al di fuori della Sardegna, in concomitanza con le festività pasquali, quel senso di collettività e di scambio culturale si affianca alla tradizione che da molti anni il Circolo Culturale Su Nuraghe condivide con passione assieme ai Biellesi.
Nell’accogliere questa, come tutte le iniziative del Circolo con vivo entusiasmo, colgo l’occasione per augurare a tutta la comunità sarda e ai Biellesi, che sicuramente apprezzeranno il costante e proficuo lavoro del Circolo, i più sereni auguri di proseguire sulla strada intrapresa.

Sebastiana Nurra

Sebastiana Vittoria Nurra nasce a Pozzomaggiore nel 1943. È la sesta di otto figli in una famiglia di pastori e contadini. Nel 1957, in seguito alla prematura morte del padre, parte per Roma dove lavora come collaboratrice domestica presso una famiglia. Trascorre sette anni in un clima familiare durante i quali, nel 1963, conosce Antonio. Si sposano nel 1964 e si trasferiscono ad Arau in Svizzera, dove il marito lavora come saldatore e Sebastiana in una fabbrica di cioccolato. Nascono Antonella, Gabriella, Alba e nel 1971, la famiglia si trasferisce a Faido nel Canton Ticino.
Nel 1987 comincia la sua esperienza lavorativa come collaboratrice di sala operatoria presso l’Ospedale di Faido.
Da sempre è stata affascinata dalla pittura e dall’arte in genere; l’occasione si presenta nel 1994 con un corso di pittura presso le scuole della città in cui vive. Nel 1996 la sua prima mostra presso l’Hotel “Milano” a Faido. Nel 1998, con il pensionamento di Antonio, si trasferisce a Biella trovando un compromesso con la vicinanza delle figlie residenti in Svizzera e con la famiglia del fratello residente a Biella. La passione ed il desiderio di migliorarsi la portano a frequentare un nuovo corso di pittura e disegno; in seguito frequenta anche un corso di scultura tenuto dal maestro Aldo Frecchia. Durante questi anni ha potuto sperimentare le differenti tecniche acquisite dando vita a molteplici opere di pittura e di scultura.


Nelle immagini: Sebastiana Nurra nel suo studio di Biella; donna sarda allo specchio; composizione di fiori.

donna sarda allo specchio

composizione di fiori

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