Sos noranta colpos de tia Antonietta Sotgiu

spegnimento delle 90 candelineSa razza sarda modesta et dignitosa
Godit fama de profundos sentimentos
Fortes che chercu chi mancu sos bentos
Mujant custa istirpe virtuosa
Issos godint sa vida et sunt cuntentos
Dende su pesu justu a donzi cosa
De custos donos Antonietta est incarnada
Ca su maestosu chercu in fronte l’hat basada.

Et forte che chercu làssat sa terra
Chi l’hat dadu sa vida et su brassolu
Isparchet sas alas et leat su ‘olu
Et fachet su nidu in attera serra
A su tempus beffardu isfidat in gherra
Li dat noranta colpos et no li faghet dolu.
Insèrrada in coro sos suos talentos
No timet pius né tempus né bentos.

(Annamaria Cuccuru, Sanctu Antoni de su Fogu 2010)

Generosità, arte e cultura: frammenti di tesori materiali e immateriali, frutti fecondi dell’opera dei santi sociali piemontesi dell’Ottocento e di millenni di storia di Sardegna – Un velo di malinconia e il pensiero rivolto all’Isola lontana – Tante le sorprese alla festa dei 90 anni di zia Antonietta Sotgiu, organizzata dalla comunità ecclesiale di Ponderano e da quella dei Sardi di Biella.
La giornata è iniziata poco prima delle ore 11 con i Fucilieri e le donne di Su Nuraghe in costume che l’hanno accompagnata da casa fin sul sagrato della Chiesa – Santa Messa impreziosita dalla cantoria parrocchiale e dalle voci di Su Nuraghe – intonati il “Deus ti salvet Maria” e i “Gosos“, le laudi in onore della Vegine di Oropa – Aperitivo e pranzo in oratorio – Omaggio del Sindaco di Ponderano, Franco Vallivero – Pomeriggio di festa nei saloni della Biblioteca di Su Nuraghe – Saluti di don Andrea Crevola parroco di Ponderano e di don Ferdinando Gallu, cappellano dei Sardi di Biella – poesie, doni e molti attestati di stima.

Sull’altare maggiore e su quelli laterali della chiesa parrocchiale di Ponderano erano stese tovaglie dai preziosi pizzi a modano, realizzate e donate negli anni da zia Antonietta Sotgiu.
Molto gradita la presenza delle donne del Corso di ricamo a filet, ultimo generoso impegno della decana dei Sardi di Biella, iniziato nel mese di novembre presso la sede di Su Nuraghe.
Alla celebrazione hanno partecipato in tanti, tra cui suor Maria Assunta, al secolo Licia Serra, di Musei (Cagliari), Madre Superiora della Piccola Casa della Divina Provvidenza di Biella, con alcune consorelle.
L’esempio di San Giuseppe Cottolengo, il grande Santo sociale piemontese del Regno di Sardegna (e quello dei contemporanei San Giuseppe Cafasso, San Giovanni Bosco e il Beato Antonio Rosmini), ha fatto sorgere molte vocazioni religiose tra i Sardi, tra cui quella di Suor Maria Battistina, al secolo Caterina Sotgiu, una delle 33 “Pietatine” di clausura, a Biella nel 1939. A lei, sorella di suo padre, si era appoggiata zia Antonietta Sotgiu, per lasciarsi alle spalle l’Isola, nel lontano 1947.
Alla morte di Caterina, nel 1978, aveva ricevuto in eredità il telaio da ricamo, umile compagno per la fabbrile quotidianità delle donne bosane; semplice strumento di legno con cui la suora produceva paliotti d’altare, arredi e paramenti sacri, oggi custoditi e conservati in molte chiese biellesi.
Il telaio è lo stesso utilizzato ancora oggi da zia Antonietta per tramandare l’arte dell’intreccio a modano, antico richiamo a Bosa e al suo splendido mare. Infatti, sulle reti dei pescatori, tuffate nelle infide acque del mare, venivano messi segni per invocare protezione e garantire l’abbondanza del pescato: ricami a forma di croce, di stella o di fiore; elementi decorativi che “esplodono” nei pizzi realizzati dalle donne bosane: reti votive, benaugurali, sorta di magismo popolare per garantire il rientro incolume dal mare; segni oggi depotenziati, divenuti semplici elementi decorativi.

Battista Saiu


Nelle immagini: un momento dello spegnimento delle 90 candeline; zia Antonietta con i familiari, il Parroco don Andrea Crevola, la madre Superiora Suor Maria Assunta e alcune consorelle, Fucilieri in scorta d’onore e donne di Su Nuraghe in abiti tradizionali; il sindaco di Ponderano Franco Vallivero, il parroco don Andrea Crevola, il cappellano di Su Nuraghe don Ferdinando Gallu con il Presidente Battista Saiu mentre salutano la festeggiata.

Nella sezione fotografias è possibile vedere 151 fotografie della giornata di festa.

Foto di gruppo

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