Comunità etniche biellesi, “i vicini di casa” del piccolo Ismael

Ismael Graziano
Ismael Graziano con la mamma Cinzia Sabattino.

Giovedì 27 settembre, ore 17 – Domani, nella  parrocchia di San Paolo, la Comunità Calabrese di Biella si ritroverà per celebrare il battesimo del piccolo Ismael Graziano. Il rito – per immersione – verrà celebrato dal vescovo di Campobasso, mons. Gian Carlo Maria Brigantini. Ad accoglierlo, presidente e soci del Circolo dei Calabresi e degli Antoniminesi di Biella, unitamente al presidente del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe e altri esponenti delle Comunità etniche presenti nella nostra Città.
Un importante momento di festa, in continuità di fede e di cultura con le radici giudaico-cristiane di cui tanto e sovente si parla.
Le lustrazioni e le abluzioni rituali erano, in antico, di uso universale. L’elemento acqua vi si prestava naturalmente. I libri mosaici ne facevano minute prescrizioni agli Ebrei, Leviti o no, in molti casi; e sappiamo dallo stesso Vangelo con quale meticolosità fossero osservate. Greci, Romani ed Egiziani facevano altrettanto ogni qualvolta dovevano porsi in comunicazione colla divinità o purificarsi da qualche contatto che li avesse ritualmente inquinati.
Nel Cristianesimo, è un rito di iniziazione col quale il battezzato viene incorporato a Cristo e, perciò stesso, aggregato alla Chiesa, suo corpo mistico.
San Paolo, scrivendo ai Corinti, fa un paragone fra il corpo materiale e il corpo mistico di Cristo costituito dai fedeli. Di questo si trova una eco nelle disposizioni per il battesimo attualmente somministrato, dove invitati, oltre ai genitori, sono tutti i Cristiani e, anche, “i vicini di casa”. Pertanto, la famiglia allargata degli emigrati, nuovi vicini di casa, si uniscono nella gioia al piccolo Ismael Graziano e alla sua famiglia naturale nel momento del suo battesimo.

Simmaco Cabiddu

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