A tavola c’è posto per tutti, soprattutto per chi arriva da lontano

Carlo Petrini, Enzo Bianchi, Piercarlo Grimaldi

Laurea Honoris Causa ad Enzo Bianchi, fondatore della Comunità Monastica di Bose – Magnano (Biella), conferita dal prof. Piercarlo Grimaldi, Rettore dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche (Pollenzo – Bra) e Direttore scientifico del Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli, Biella.

Giovedì 6 ottobre a Bra (Cuneo), nella chiesa di Sant’Andrea, si è tenuta la cerimonia di conferimento della Laurea Honoris Causa a padre Enzo Bianchi del Monastero di Bose, comunità monastica da lui fondata sul finire del 1965 sulla alture della Serra, a cavallo tra Biellese e Canavese.
L’importante evento, voluto dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche (Pollenzo – Bra), è iniziato sulle note del “Gaudeamus igitur”, l’inno universitario internazionale che ha accompagnato l’ingresso del Senato Accademico i cui componenti, in toga e tocco, sono stati guidati dal Magnifico rettore, prof. Piercarlo Grimaldi, in cappa di ermellino.
Presenti Autorità ecclesiastiche, civili, militari e accademiche, studenti e tanti cittadini di Bra e non solo, salutati dal vescovo metropolita di Torino, mons. Cesare Nosiglia che, in apertura, ha portato anche le felicitazioni della Chiesa piemontese per l’onorificenza conferita ad Enzo Bianchi, riflettendo sui riferimenti al cibo presenti nelle Scritture del Vecchio e del Nuovo Testamento.
Un’originale figura di intellettuale che ha segnato in profondità la cultura italiana e internazionale a partire dagli anni Sessanta – ha affermato Piercarlo Grimaldi nella Laudatio per Enzo Bianchi, per attraversare i decenni con un contributo fortemente coerente ad un progetto non sempre canonico, talvolta contaminato da apocrifi pensieri che sono partecipi dell’originalità del suo agire scientifico“. Padre Bianchi, “che ha avuto il coraggio di invitare Gesù a tavola e che dal suo comportamento ricava la sapienza del vivere“, è stato poi chiamato da Grimaldi a prendere la parola per la ‘Lectio magistralis’, in quanto figura che “ha molte cose da raccontare ai fedeli che la Chiesa solitamente dice troppo sottotono. Dobbiamo imparare a re-imbandire le tavole non per il nostro egoismo personale, ma per gioire tutti di un piacere della carne che è piacere e felicità – continua il Rettore di Pollenzo – se alla tavola c’è posto, per tutti, anche e soprattutto per quelli che arrivano da lontano e la tavola non se la sono potuta portare appresso“.
Salito in cattedra, Bianchi ha parlato delle tre tavole della sua vita, partendo da quella della casa paterna con vista sulla piazza, davanti alla chiesa di Castel Boglione, nel Monferrato astigiano: mensa sempre apparecchiata con pane, vino ed olio, posti su di una tovaglia ricamata, pronta ad accogliere chiunque entrasse offrendo tutto quanto disponibile. “Nel Buddismo come nella civiltà classica, nella cultura antica sedimentata nei millenni, trasferita e presente anche nella Rivelazione, la divinità veste i panni del pellegrino, del viandante e del forestiero“. Una storia lunga e bella che va ancora raccontata, come faceva Pinèn, il papà di Enzo, “al limite del sagrato della chiesa, dove gli uomini si fermavano e ascoltavano a cielo aperto tra avemarie e mediazioni di donne e di bestiame, in quel luogo sacro tra il lusco e il brusco dove si diventa grandi in questo modo un po’ eretico“.
Pensieri condivisi, alla base anche del costituendo Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli, che presto sorgerà nel Biellese, di cui il prof. Piercarlo Grimaldi ha accettato di essere direttore scientifico.

Simmaco Cabiddu

Nell’immagine: il Presidente Carlo Petrini e il Magnifico Rettore Piercarlo Grimaldi dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche (Pollenzo Bra), con al centro Enzo Bianchi, per la consegna della Laurea Honoris Causa.


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