Vescovo di Cagliari, Su signale de sa Rughe in Limba sarda

mons. Arrigo Miglio, Serafina Mascia

Il recente congresso nazionale della F.A.S.I., Federazione Associazioni Sarde in Italia, svoltosi a Cagliari alla fine del mese di ottobre, ha accolto tra i partecipanti l’arcivescovo metropolita di Cagliari, mons. Arrigo Miglio che ha celebrato la santa Messa in una sala dell’albergo dove erano alloggiati i delegati provenienti dai circoli sardi d’Italia.
La Santa liturgia è iniziata con “Su signale de sa Santa Rughe”, il segno della Croce in Lingua sarda, pronunciato dal celebrante e dai fedeli. Il gesto, accompagnato dalle parole in Limba, confermano la sensibilità e l’attenzione del vescovo di origine piemontese, Presidente della Conferenza episcopale sarda, per la lingua e la cultura del popolo che lo ha accolto a Cagliari e a Iglesias come amato pastore. “Pastore con l’odore delle pecore, pastore in mezzo al proprio gregge”, seguendo l’invito di papa Francesco rivolto ai sacerdoti della sua diocesi durante un’omelia nella basilica di San Pietro in Vaticano.
Dai Sardi emigrati in Italia e nel mondo giunge il ringraziamento nella speranza che il suo agire sia esempio e stimolo ai pastori delle altre diocesi isolane ad incamminarsi con coraggio verso l’adozione della Lingua materna nel percorso di Fede e cultura da molti attesa ed auspicata.
Da Roma arrivano segnali di apertura e di condivisione. “Su Signale de sa Santa Rughe”, impiegato da mons. Miglio, va al di là del semplice gesto di fede. I Sardi di “su disterru”, dell’emigrazione vorrebbero che il pregare in lingua materna avesse il riconoscimento anche formale nella Santa liturgia, invitando i presbiteri delle altre diocesi sarde a fare altrettanto.

Simmaco Cabiddu

Nell’immagine: Cagliari, mons. Arrigo Miglio con la presidente FASI, Serafina Mascia attorniati da Sardi emigrati

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