Museo delle Migrazioni, un museo dinamico con al centro i ragazzi

La Comunità dei Sardi di Biella celebra il 28 aprile la Festa nazionale sarda “Sa Die de sa Sardigna” con una giornata di studi presentando i nuovi allestimenti del Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli e i primi risultati del progetto su beni culturali immateriali e identità – Inizio raccolta firme per progetto di Legge popolare su insularità in Costituzione

La madre dell'uccisoDurante la giornata di studi che si svolgerà sabato 28 aprile a Pettinengo, con inizio alle ore 09:00, presso la chiesa di San Grato e Sant’Eusebio di Canton Gurgo verranno inaugurati i nuovi allestimenti del Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli.
In apertura, le Voci di Su Nuraghe intoneranno “Su patriota sardu a sos feudatarios”, trait union musicale tra Isola e Continente nel giorno in cui la Sardegna celebra la Festa nazionale “Sa Die de sa Sardigna”, con manifestazioni civili e religiose che culmineranno nella basilica di Bonaria, antica sede in cui si riunivano gli Stamenti, il Palamento sardo, con l’arcivescovo di Cagliari, mons. Arrigo Miglio a presiedere la messa solenne con al centro il calice d’oro sardo donato dai minatori di Furtei. Il prototipo di quel calice è esposto al Museo di Pettinengo.
A seguire la presentazione della canzone “Su Nuraghe”, composta e musicata da Massimo Zaccheddu per il 40° compleanno del Circolo Culturale Sardo di Biella. Nell’aprile del 1978, nasceva a Biella l’Associazione che raduna i Sardi che in quegli anni arrivavano in cerca di pane e lavoro e di migliori prospettive per sé e per i figli.
I lavori iniziano con i geologi Annalisa Ledda e Fabio Granitzio. Presenteranno due nuovi campioni provenienti dalla collezione Beducci Bertolone: la lignite sarda, associata alla industrializzazione mineraria degli anni Trenta del Novecento, con la nascita della città di Carbonia (1938) e l’arrivo forzato di maestranze dall’interno dell’Isola e dalla Terraferma, focalizzando l’obiettivo sulla migrazione femminile dal Nord Est dell’Italia. Il campione di ossidiana permetterà di conoscere alcuni aspetti di una migrazione ancora più antica, risalente al IV millennio a. C., grazie ai manufatti litici ritrovati nell’Italia peninsulare, in Francia e nelle coste mediterranee dell’Africa.
Gianni Cilloco, parlerà su “La madre dell’ucciso di Francesco Ciusa, tra Isola e Continente”. L’opera d’arte in marmo esposta al Museo delle Migrazioni di Pettinengo, è stata presentata in gesso alla Biennale di Venezia nel 1907 con grande successo di critica. Recentemente ritrovata alla Malpenga, la statua in grandezza naturale venne acquistata nel 1942 dal conte Vittorio Buratti per abbellire la sua villa dove in quegli anni riceveva le massime autorità politiche ed economiche. Le importanti “Memorie della Malpenga”, testimoniate dal nipote Ernesto Panza, completeranno il quadro da cui proviene l’opera attorno alla quale ruotano gli allestimenti del Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli declinati al femminile, relativi alla migrazione di donne sole che partono o che restano: venete, sarde e piemontesi.
Rosa Corbelletto Usai è curatrice della sezione “Romanì”, dedicata alla migrazione di popolazioni provenienti da India e Pakistan, messesi in cammino intorno all’anno Mille e tuttora nomadi. Conosciuti come “zingari”, queste genti sono state e sono tuttora oggetto di discriminazioni; confinate e deportate in Sardegna come socialmente pericolose durante le leggi razziste del 1938. Cinquecentomila zingari vennero uccisi nei campi di concentramento nel folle progetto si sterminio, al pari degli Ebrei di cui più sovente si parla. L’allestimento loro dedicato è arricchito da immagini inedite di Mario Usai, fatte a Cagliari negli anni Settanta e da quelle recenti di Andrea Ciprelli, realizzate nei campi Rom di Torino.
All’ornitologo Lucio Bordignon, esperto di natura, è stata affidato l’allestimento dedicato alla migrazione di animali con l’esposizione di alcuni uccelli impagliati donati dagli eredi del dott. Giovanni Rovetti. Sei esemplari che migrano tra Africa ed Europa, con tappe in Sardegna, nella Penisola e nel Biellese, vengono presentati con testi, immagini e cartine tematiche.
Quello di Pettinengo è un museo dinamico. La seconda parte dell’incontro è dedicato alla presentazione del progetto sulla valorizzazione del patrimonio culturale immateriale, Musei e siti UNESCO, sostenuto dalla Regione Piemonte e dalla Regione Autonoma della Sardegna. Nella chiesa di San Grato verranno esposti i manufatti realizzati dai bambini della classe V Elementare “Aglietti” di Cossato, presenti le maestre Lorella De Luca e Valeria Antico, a fianco delle opere degli studenti del Liceo Scientifico “Amedeo Avogadro” di Biella, presentati dal prof. Valentino Faraci e dal Dirigente scolastico, prof. Dino Gentile.
Il docente e restauratore professionista prof. Valentino Faraci parlerà, del restauro del tabernacolo del XVII secolo a lui affidato, custodito nella chiesa che ospita l’evento, illustrando problematiche e saperi messi in campo nell’ambito del progetto sulla valorizzazione dei beni culturali immateriali. Il filmato dell’antropologo visuale Luca Ghiardo, in pochi minuti, darà conto del lavoro svolto dai preadolescenti della Scuola Elementare, frutto di racconti di genitori, nonni e bisnonni..
Infine, la linguista Chiara Meluzzi, parlerà di “lingua e identità nei luoghi di migrazione”. Le testimonianze raccolte con strumentazioni particolari permettono di risalire alla lingua materna attraverso alcuni suoni presenti nelle parole. Il progetto testato a Montreal, in Canada e nelle popolazioni tedesche dell’Alto Adige, vede il Biellese al centro di una sperimentazione d’eccellenza negli studi su lingua e identità. Valore aggiunto messo in campo dal Museo delle Migrazioni, sulla scia degli importanti studi iniziati da Massimo ed Alfonso Sella.
Le note della Banda Musicale di Pettinengo e le salve beneaugurali dei “Fucilieri di Su Nuraghe”, accompagneranno i brevi passi fino a raggiungere la sede delle esposizioni, la cui soglia verrà benedetta con il getto di semi di frumento, sparsi a terra dalle “Donne del Grano”.
Durante la mattinata sarà possibile firmare per il progetto di Legge nazionale di iniziativa popolare per inserire in Costituzione l’insularità al fine di dare pari opportunità ai cittadini residenti nelle Isole, strutturalmente svantaggiati.

Battista Saiu

Nell’immagine: “La madre dell’ucciso”, statua marmorea presente al Museo di Pettinengo

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