Stele di pietra vulcanica inviata a Biella da San Nicolò d’Arcidano

Emanuele Cera e Denise Vinci ritratti con la stele inviata a Biella

Emanuele Cera, Sindaco di San Nicolò d’Arcidano, in provincia di Oristano, ha affidato alla ditta Marmi e Pietre, in località “Tanca Marchesa”, a Terralba, la realizzazione della stele fatta pervenire a Biella per essere collocata presso l’area monumentale di Nuraghe Chervu.
Specializzata nella lavorazione del basalto, l’azienda unisce all’antica tradizione sarda della lavorazione della pietra, l’utilizzo di macchinari di moderna tecnologia, la professionalità del personale e l’esperienza del settore. Denise Vinci, una dei titolari, ha fatto scolpire un pezzo di basalto, roccia vulcanica diffusissima in Sardegna. Da alcuni definita Isola dal cuore di pietra, la Sardegna è caratterizzata da un paesaggio di porfidi e graniti del Paleozoico, arenarie, calcari e marne del Mesozoico, basalti e trachiti nel Terziario, dune di sabbia e terre alluvionali del Quaternario. In certi racconti popolari si narra del buon Dio che, alla fine della creazione, si ritrovò con una manciata di pietre che, messe in mezzo al mare, formarono la Sardegna. Accortosi che l’Isola era troppo arida e inospitale, il Padre Eterno prese da altre parti del mondo piante, fiori e frutti che disseminò ovunque. Mise pure pascoli e foreste, stagni e fiumi, e una spruzzata di neve sulle cime più alte delle montagne. Risultato: un paradiso che, ancora oggi, molti vorrebbero visitare. Già dall’antichità, Sardu, è il “pater”, l’arcaico Dio eponimo dei Sardi. In sumerico, Sardū significa ‘tutta un giardino’, imposto come nome femminile di persona, presente nel Sud-Est mediterraneo e in tutto il Vicino Oriente. Ai giorni nostri permane in Sardegna come cognome.

Simmaco Cabiddu

Nell’immagine: Emanuele Cera e Denise Vinci ritratti con la stele inviata a Biella

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