“Corona de ispinas”, poesie da Su Nuraghe

“Corona de ispinas” è tra le poesie che verranno proposte martedì 31 marzo alle ore 21:00, durante il collegamento transoceanico con il Circolo sardo “Antonio Segni” di La Plata, in Argentina.
Quale omaggio alla lingua delle terre di accoglienza, le poesie di Tore Spanu di Pozzomaggiore (Sassari), boltadas, “tradotte”, in italiano, vengono presentate in Piemontese letterario nella versione di Brandé, a cura di Sergi Girardin di Caraglio (Cuneo) e in Castigliano, rese da Matteo Rebuffa di Candelo (Biella).
In questo sonetto forte e allarmante che, già dal titolo, rimarca la crudeltà della crocefissione, i versi fanno da leva ai fatti di cronaca surreali che stiamo vivendo. Si avverte la paura per chi non ha sussidio con le attività pronte a fallimenti futuri: i versi chiedono a chi ci governa di non pronunciare solo parole; sono un invito pressante all’unità parlamentare che, in accordo, trovi soluzioni immediate, sennò sarà il popolo attraverso la disperazione a farli patire allo stesso modo con atti di ribellione.
Le terzine concludono con il rammarico che ci siamo accorti solo adesso del bene che tutto il settore sanitario ha fatto nel tempo, e solo adesso di continuo li ringraziamo. Ci siamo accorti che gli eroi non sono i cantanti famosi o i famosi calciatori, ma sono quegli angeli che stanno pagando un duro prezzo. Anche attraverso la morte… innocenti del tutto… come appunto… quella corona di spine… che fu messa sul capo al Messia.

Corona de ispinas

Chistionade in paghe si podides
Onorevoles de su parlamentu,
Primma chi si peset malu su ‘entu
Istade attentos a su chi faghides.

Semus in gherra! e in custu momentu
Si sa dignidade no permittides
Sas alas de su populu isparghides
In sa matessi terra ‘e patimentu.

Como tóttu nos semus abbizados
Chie sunt sos eroes e eroinas
Como ebbìa nos semus ammentados!

Render’ gratzia ai cuddas raighinas
Chi ant sempre dadu fruttos prelibados
E como ant sa corona de ispinas!!

Tore Spanu 25/03/2020

Corona di spine

Parlate in pace se potete
Onorevoli del parlamento
Prima che si alzi il cattivo vento
State attenti a quel che fate

Siamo in guerra! e in questo momento
Se la dignità non permettete
Le ali del popolo si apriranno
Sulla stessa terra della sofferenza

Adesso tutti ci siamo accorti
Chi sono gli eroi e le eroine
Solo adesso ci siamo ricordati

Di ringraziare quelle radici
Che da sempre portano frutti prelibati
E adesso hanno una corona di spine!

Reu ’d bòsso

Parlé pasi s’i peudes
Onorévoj dël parlament
Anans ch’as alva na bisa marìa
Fé atension a lòn ch’i féves

I soma an guèra! e ’n cost moment
S’i përmëtte nen la dignità
J’ali dël pòpol as deurbiran
An sla midema tèra dla tribulassion

Aòr i soma antajass-ne tuti
Chi ch’a son ij vreman vajant e vajante
Mach aòr i some arcordasse

D’armersié cole rèiss
Che daj di d’antan a pòrto ’d frut savoros
E aòr a l’han un reu ’d bòsso!

Corona de espinas

Hablad en paz si podéis
Diputados del Parlamento
Antes de que se levante el mal viento
Tened cuidado con lo que hacéis

¡Estamos en guerra! y en este momento
si la dignidad no permitís
Las alas del pueblo se abrirán
Sobre la misma tierra del sufrimiento

Ahora todo el mundo se ha dado cuenta
de quiénes son los héroes y las heroínas
Solo ahora nos hemos acordado

De agradecer esas raíces
que siempre han dado frutos deliciosos
Y que ahora tienen una corona de espinas!

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