Sardegna, museo a cielo aperto: i nuraghi candidati a Patrimonio dell’umanità riconosciuto dall’UNESCO

Padra, Nuraghe Longu

La Comunità dei Sardi di Biella appoggia e sostiene la candidatura “Nuraghi patrimonio UNESCO”

Dal circolo “Su Nuraghe” di Biella arriva la piena adesione alla richiesta di inserimento dei nuraghi nella lista del Patrimonio UNESCO, petizione già sottoscritta nell’Isola da oltre 200 Consigli Comunali e sostenuta dall’unanime approvazione dell’Assemblea Regionale sarda, con il patrocinio ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna: un passo importantissimo volto a tutelare e a valorizzare il patrimonio archeologico dell’Isola.
Ad oggi, l’unico bene culturale sardo incluso nella lista del Patrimonio Unesco è il complesso archeologico di Su Nuraxi a Barumini, anche se, in realtà, la Sardegna è un museo a cielo aperto, uno tra i patrimoni archeologici più estesi al mondo, comparabile per epoca e maestosità al coevo Egitto dei faraoni del II Millennio a.C. Le testimonianze della Civiltà nuragica coprono un territorio di 24 mila chilometri quadrati, in cui si stima la presenza di almeno 8.000 nuraghi ancora in piedi, risalenti a 3500 anni fa, dislocati su tutta l’isola, senza contare le migliaia di altre testimonianze anche più antiche come le 3500 Domus de Janas, le oltre mille “pedras fittas”, le “pietre fitte”, vale a dire menhir semplici o scolpiti, Tombe dei Giganti, Pozzi sacri.
L’iniziativa promossa dall’Associazione cagliaritana “La Sardegna verso l’Unesco” – volta a tutelare i nuraghi, preziosa testimonianza di una civiltà che si sviluppò dall’Età del Bronzo fino all’inizio di quella del Ferro, dal 1800 al 1100 a.C., circa 8 secoli di storia – ha saputo coagulare un grande consenso e, attorno al tema del riconoscimento di questo valore culturale, si è sviluppato un interesse crescente da parte di cittadini, associazioni, pagine social, programmi televisivi su reti pubbliche e private, pagine culturali su quotidiani locali e nazionali, come la recente intervista di Marco Testi a Michele Cossa, presidente dell’Associazione promotrice, dall’emblematico titolo: “Nuraghe, un unicum a livello mondiale. La richiesta all’Unesco: sia patrimonio dell’umanità”, pubblicata lo scorso 14 novembre da SIR Agenzia d’informazione.
La crescente consapevolezza dell’importanza della Civiltà nuragica assume anche un valore sociale e sollecita la tutela e la valorizzazione di un bene che appartiene non solo alla Sardegna e all’Italia, ma all’Europa e all’intera umanità.
Anche dalla numerosa Comunità dei Sardi di Biella arriva il contributo alla sensibilizzazione per far crescere questa realtà a tutela di un patrimonio storico-archeologico che appartiene a tutti.

Marinella Lentini

Nell’immagine: Padria (Sassari), Nuraghe “Longu”. Sardegna, museo a cielo aperto, i nuraghi candidati a diventare patrimonio UNESCO (foto di Marco Collu)

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