Biella semina futuro: sostenibilità e tradizione alla Festa dell’Abbondanza lungo il Torrente Cervo

descrizioneUn’intera giornata dedicata alla sostenibilità, al cibo buono e alla cura del paesaggio urbano.

Domenica 13 luglio 2025, Biella ha ospitato la terza edizione della Festa dell’Abbondanza, un evento che fonde tutela ambientale, tradizione agricola e memoria storica, all’interno di un contesto urbano sorprendentemente ricco di natura. In una delle poche città dove, a pochi passi dal centro, si estende un ampio corridoio verde destinato all’agricoltura biologica, l’area tra i quartieri di San Paolo e di Chiavazza si è trasformata in uno spazio vivo, sostenibile e partecipato.

Il Parco Agribiologico “TeriTori”, incastonato lungo le rive del torrente Cervo, si offre come naturale prosecuzione del parco fluviale cittadino: un luogo dove si intrecciano attività agricole sostenibili, percorsi di educazione ambientale e iniziative culturali. A Est della città, l’area è ulteriormente valorizzata dalla presenza del Nuraghe Chervu, monumento simbolico che custodisce pietre commemorative provenienti da centinaia di Comuni italiani. Su ciascuna è inciso il nome della località e il numero dei Caduti della Prima guerra mondiale, a testimonianza di un progetto di portata nazionale, riconosciuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero dell’Interno. Un’iniziativa nata grazie al Circolo Culturale Sardo di Biella “Su Nuraghe”, in collaborazione con la Prefettura e il Comune di Biella, che rinnova ogni anno il valore della memoria collettiva.

La giornata, patrocinata dall’Osservatorio del Biellese Beni Culturali e Paesaggio e dalle delegazioni FAI e FAI Giovani, ha visto la partecipazione attiva della Rete Agricola Biellese TeriTori, un gruppo virtuoso composto da piccole realtà produttive locali: i casari di “Ca d’Andrei”, il panificio “Frangipane”, il mulino “Vallini” e l’azienda apistica “BioCarlo 1906 SB”. Al profumo del pane appena sfornato si sono uniti i sapori genuini di prodotti artigianali, birra locale e vini del territorio, offrendo ai visitatori un percorso sensoriale tra storia, gusto e paesaggio.

A sottolineare il significato profondo dell’iniziativa, è intervenuto Maurizio Rivolta, vicepresidente nazionale del FAI, che ha ricordato come “la bellezza non sia solo un valore estetico, ma anche e soprattutto interiore”, ringraziando gli organizzatori per l’impegno nella salvaguardia del paesaggio e nella valorizzazione delle tradizioni agricole locali.

Durante la mattinata, sono state presentate le attività delle aziende aderenti alla rete. Ogni intervento ha raccontato il ciclo della produzione naturale: “Il latte crudo, sviluppo e riconoscimento di un territorio” (Ca d’Andrei), “Dal cereale alla farina” (Az. Agricola Olivetti), “Il pane TeriTori” (Forno Frangipane), e “Dentro l’alveare” (BioCarlo 1906 SB). Approfondimenti che hanno mostrato come l’agricoltura possa tornare a essere parte viva del tessuto urbano, promuovendo sostenibilità, qualità e conoscenza del territorio.

Non è mancato un momento conviviale, arricchito da birra artigianale prodotta da Lavino Zona e dal vino dell’Azienda Agricola Manfrinati, realtà ancora esterne alla rete ma legate alle nuove semine d’orzo destinate alla produzione di birra esclusivamente locale.

Nel pomeriggio, i partecipanti hanno potuto assistere alla mietitura del “Grano dell’Abbondanza”, coltivato nel parco agricolo fluviale dall’Azienda “La Torre” di Roberto Mercandino. Una varietà antica, prodotta con metodi rispettosi del suolo e dell’ambiente, come la concimazione di copertura a basso impatto, che dà vita a una farina rustica e dal colore paglierino, perfetta per pane e dolci. La filiera prosegue nel mulino a pietra di Daniele Vallini a Pavignano e trova il suo culmine al forno “Frangipane” di Mosso (Valdilana), dove Daniela e Manuel trasformano la farina in lievitati dal sapore autentico.

Dai solchi di questa terra nascono anche i semi per riti antichi: le “Donne del Grano” del Circolo “Su Nuraghe” utilizzano il frumento per le benedizioni rituali e per il Giovedì Santo nella preparazione di “sos nenneres”, piatti di grano germinato simbolo di rinascita e devozione.

Così, nella cornice verde e feconda del parco fluviale biellese, la Festa dell’Abbondanza ha saputo intrecciare passato e presente, cultura e ambiente, sacro e quotidiano. Un evento che invita a riscoprire la bellezza autentica dei luoghi e delle relazioni, secondo l’insegnamento che “la bellezza è un valore che nasce dall’interno e si riflette nel mondo che costruiamo insieme”.

Battista Saiu

Nell’immagine, Maurizio Rivolta, vicepresidente FAI alla terza Festa dell’Abbondanza

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