I Sardi di Biella in lutto per la scomparsa di Gabriele Prola, uomo di fede e cultura

descrizioneFondatore della Pia Unione del Transito di San Giuseppe, ha unito arte, spiritualità e tradizione sarda nel segno della devozione e dell’amicizia.

Biella, 9 ottobre 2025 – La comunità biellese e i soci del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe partecipano con profonda commozione al lutto per la scomparsa di Gabriele Prola, spentosi all’età di 65 anni.

Figura conosciuta e stimata per la sua sensibilità artistica, la fede profonda e l’impegno civile, Gabriele era nato a Biella. Dopo aver frequentato il Liceo Artistico, si era laureato in Architettura a Torino, intraprendendo poi la carriera di docente nelle scuole medie e superiori. Amato da colleghi e studenti, sapeva trasmettere il gusto per la bellezza e i valori umani e spirituali che animavano la sua vita.

Nel 1996 fondò a Biella la Pia Unione del Transito di San Giuseppe, confraternita da lui guidata con instancabile dedizione. Sotto la sua presidenza, la Pia Unione organizzava ogni anno la novena in onore di San Giuseppe, raccogliendo attorno al sacello del Patriarca numerosi fedeli.

Tra questi, sempre presenti, i soci del Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe”, invitati da Gabriele a partecipare alle celebrazioni con i loro canti e strumenti tradizionali. Il suono delle launeddas e la Messa in lingua sarda risuonavano così nella chiesetta di San Giuseppe morente, a pochi passi dalla sede del Circolo nel quartiere Riva, lungo l’antica via processionale che conduce al Santuario di Oropa.

Gabriele amava profondamente la Sardegna e il suo popolo, riconoscendone la fede genuina e la forza delle tradizioni. Lo ricordiamo con l’immagine di quest’ultimo anno, mentre presenta con orgoglio il “Calice della Sardegna”, custodito al Museo delle Migrazioni di Pettinengo: una preziosa copia di quello utilizzato dall’Arcidiocesi di Cagliari nella Basilica di Nostra Signora di Bonaria per “Sa Die de sa Sardigna”, la Festa Nazionale Sarda.

Realizzato con filigrane d’oro di Burcei e decorato con lo stemma dei Quattro Mori, il calice racchiude sedici pietre semipreziose, provenienti da altrettante subregioni dell’isola, simbolo dell’unità dei sardi nella fede.

In quel calice – segno di comunione e bellezza – si riflette l’anima di Gabriele Prola, che ha saputo coniugare arte e spiritualità, fede e cultura, lasciando un segno luminoso nella comunità cristiana e sarda di Biella.

Il Santo Rosario sarà recitato venerdì 10 ottobre alle ore 18:00 nella chiesa parrocchiale di San Cassiano, dove si terranno anche i funerali sabato 11 ottobre alle ore 10:00. Dopo la celebrazione, la salma sarà accompagnata al cimitero urbano di Biella.

Alla famiglia e ai suoi cari, Su Nuraghe esprime vicinanza e gratitudine per la testimonianza di fede, bellezza e fraternità che Gabriele ha saputo donare a tutti.

Battista Saiu

Nell’immagine, Gabriele Prola e il “calice della Sardegna”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.