Giubileo della solidarietà, 25 anni di festa sarda all’ANFFAS

consegna di targa ricordo e doni ANFFAS a Su NuragheGaglianico, domenica 22 marzo 2015. Per il 25esimo anno consecutivo si è svolta al Centro diurno ANFFAS di Gaglianico la festa che il circolo Su Nuraghe dedica all’ANFFAS, come sempre una bella festa all’insegna dell’allegria e del buon cibo, alla presenza di tante famiglie dell’ANFFAS, tante famiglie di origini sarde, i ragazzi delle Comunità ANFFAS di Biella e Salussola, gli amici delle comunità ANFFAS di Prato Sesia, e della Comunità La Torre di Rivarolo Canavese, con la presenza di numerose autorità tra cui la sen. Nicoletta Favero, il rappresentante della Provincia di Biella e del Comune di Biella, Paolo Rizzo, l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Gaglianico, Andrea Amprimo, il presidente dell’IRIS, prof. Paolo Gallana, il presidente regionale ANFFAS, Giancarlo D’Errico.
I presidenti dell’ANFFAS Biellese Onlus, Giulio Massazza e della coop. soc. Integrazione Biellese, Ivo Manavella, hanno voluto offrire al circolo Su Nuraghe una targa ricordo e un quadro prodotto nel laboratorio artistico dai ragazzi del Centro Diurno di Gaglianico; il quadro, realizzato a più mani dagli artisti dell’ANFFAS, rappresenta la visione che essi hanno dell’Isola sarda, ed è stato consegnato nelle mani del presidente del Circolo Su Nuraghe, Battista Saiu, da Mirella Cerra, una delle artiste che ha realizzato l’opera. Un gesto simbolico per ringraziare gli amici Sardi che vivono in terra Biellese della loro vicinanza e amicizia.Continua a leggere →

Su Nuraghe: accogliere i giovani che bussano alla porta

Sabato 28 marzo, ore 21.00, il “Rigoletto” di Verdi a Biella, Teatro Don Minzoni – ingresso libero

il M° Ilio Burruni col ritratto di Edoardo Melis, Duca di Mantova
il M° Ilio Burruni col ritratto di Edoardo Melis, Duca di Mantova.

Sette attori in scena per rappresentare il Rigoletto – musiche di Giuseppe Verdi, testi di Francesco Maria Piave – tratto dal dramma di Victor Hugo, Le Roi s’amuse (“Il re si diverte”), oggetto della censura austriaca, ai tempi del Regno di Sardegna, il futuro Regno d’Italia.
Dei sette, quattro sono Sardi di seconda e di terza generazione, nati cioè lontano, fuori dall’isola.
La proposta, prontamente accolta dal Consiglio Direttivo del Circolo Culturale Sardo di Biella, nasce dalla pianista M° Valentina Foddanu, Rappresentante di Base di Su Nuraghe.
Il nonno era nato a Pozzomaggiore, in provincia di Sassari, arrivato a Biella un secolo fa, subito dopo la Grande Guerra, a comandare le carceri del Piazzo.
Ispiratore del progetto, il baritono Cristian Brusa, piemontese da generazioni, amante, fin da bambino, della musica lirica, grazie alla nonna paterna che lo ha allevato a pane e spartiti. Commesso in panetteria, musicista nel resto del suo tempo, Cristian ha dato vita a una piccola compagnia di artisti che con lui condivide l’amore per il bel canto.
Dopo molte porte sbarrate, quella dei Sardi si spalanca ad accogliere i giovani che bussano, introducendoli nell’articolata vita associativa, mettendo a disposizione la sede per le prove, coinvolgendo nel progetto altri associati che entrano in relazione con loro. Capita così che, a 98 anni, il socio decano Ilio Burruni di Ghilarza (Oristano) accetti di raffigurare le scene, realizzando il ritratto del Duca di Mantova, impersonato dal tenore Edoardo Melis, Sardo di terza generazione con nonno paterno di Jerzu, in provincia di Nuoro: tutti i personaggi sono in scena nei costumi in forma pittorica.
In scena, ritroviamo altri due Sardi di seconda generazione: il soprano Paola Melis, originaria di Belvì, paesino del centro della Sardegna, e il tenore Loris Falvo, la cui mamma è di Alghero. Al loro fianco, i ritratti del basso Giuliano Grappeggia, del baritono Mattia Pauluzzo e quello della soprano Valeria Matteazzi.Continua a leggere →

Nuovo incontro tra Su Nuraghe Calcio Biella e Mojito FC

Ragazzi a Su Nuraghe, momento di relax
Ragazzi a Su Nuraghe, momento di relax.

Venerdì 20 marzo, alle ore 21.00, quinta giornata di gioco – I giovani di Su Nuraghe Calcio Biella sfideranno il Mojito FC, diretto da Davide Carpinello e Antonio Valitutti. L’incontro si disputerà sul capo del centro Openkinetik di Vigliano Biellese. La giovane formazione che fa capo all’Associazione dei Sardi di Biella, allenata da Giovanni Mocci e Pietro Lecca, scenderà in campo in trasferta a sfidare una delle prime squadre nella classifica provvisoria del campionato di calcio a 7, promosso da A.C.S.I (Associazione Centri Sportivi Italiani), in testa con nove punti di vantaggio sulla giovanile di Su Nuraghe.
Partita importante e difficile per entrambe le formazioni: per il Mojito FC, sin tratterebbe di tenere la vetta e per Su Nuraghe Calcio di tentare la rimonta dalla metà della classifica in cui attualmente si trova. Non solo, si avrebbe anche una nuova occasione per ritrovarsi davanti a un piatto di mallureddos fumanti, accolti e coccolati dai soci, ben contenti di vestire i panni da vivandiere.

Efisangelo Calaresu

Sardi ad Oropa con la neve tra segni, colori e linguaggi antichi

Sardi ad Oropa con la neveCon la neve marzolina che copriva di nuovo candore i cortili di Oropa, i Sardi di Biella si sono recati ai piedi della Madonna nera. Il pellegrinaggio si rinnova nella “Domenica di Laetare”, giorno in cui la Chiesa sospende la penitenza che prepara alla Pasqua. Per l’occasione, in sintonia cromatica col rosaceo dei paramenti sacri del sacerdote, i Sardi hanno indossato gli abiti della festa, entrando processionalmente in chiesa al suono delle launeddas. Accompagnati dagli antichi strumenti musicali isolani, davanti all’antico sacello eusebiano, sono stati intonati i gosos, lodi in limba mama, in lingua materna, dove Maria è invocata come “consoladora”, consolatrice.
In tale giorno, interrompendo il tempo quaresimale in cui gli altari sono spogli di fiori e l’organo tace, utilizzato solo per sostenere il canto, è permesso l’uso più ampio di strumenti musicali.
Alla fine della Missa majore cantata in sardo, don Edoardo Moro, canonico del capitolo di Santo Stefano, ha benedetto i semi di frumento che di lì a poco sarebbero stati distribuiti per essere messi a germinare in assenza di luce. Le tenere piantine ottenute, decorate con nastri, fiori e lumini accesi, potranno essere portate in chiesa per decorare l’altare del Santissimo Sacramento il prossimo Giovedì Santo, dopo la Messa che apre il triduo pasquale.
Segni e colori, linguaggi antichi popolarmente noti, custoditi e diffusi dai Sardi.

Eulalia GalanuContinua a leggere →

Buon compleanno Italia! Piemonte e Sardegna, 295 anni assieme

Biella, bandiere a Nuraghe Chervu
Biella, bandiere a Nuraghe Chervu.

154° Anniversario dell’Unità d’Italia – Festa ufficiale istituita nel 2012 come “Giornata dell’Anniversario dell’Unità d’Italia”.

Stamane alle prime luci del giorno, il Tricolore è stato issato sul pennone centrale dell’area monumentale di Nuraghe Chervu. A far da corona alla bandiera della Repubblica, le insegne della Regione Piemonte, della Città di Biella, della Brigata “Sassari” e della Regione Autonoma della Sardegna.
Il 17 marzo 1861, attraverso la promulgazione della legge n. 4671, l’ultima emanata dal Regno di Sardegna, l’Italia diventa unita. Il successivo 21 aprile, la Legge sarda 4671, diventa la Legge n.1, la prima del nuovo Regno d’Italia, con Vittorio Emanuele II, ultimo Re di Sardegna che diviene primo Re d’Italia continuando a mantenere la numerazione dinastica “II” (secondo), a conferma della continuità con l’antico Regno sardo.
Frutto del Risorgimento, il Regno di Sardegna si amplia accogliendo sotto la sua corona territori continentali, peninsulari e insulari, Sicilia compresa.
85 anni dopo, con il referendum del 2 giugno 1946, la forma istituzionale del Regno cambia nuovamente, divenendo l’attuale Repubblica Italiana.
Nei gesti e nei simboli, la Comunità sarda di Biella vuole ricordare i 295 anni di storia comune tra Piemonte e Sardegna. Infatti, dopo al guerra di successione spagnola, a partire dall’8 agosto 1720, Vittorio Amedeo II di Savoia ricevette – sottratto dalla Corona di Spagna – l’antico regno sardo, in forza dei trattati di Londra (1718) e dell’Aia (1720).

Simmaco Cabiddu