Limbas, una via alla coesione ed all’arricchimento reciproco

Regia Provvisione di Carlo Emanuele III
Regia Provvisione di Carlo Emanuele III che sancisce l'uso esclusivo dell'Italiano negli atti ufficiali del Regno (Torino, 7 febbraio 1767) per cortese concessione dell'Archivio di Stato di Cagliari.

Luoghi di memoria e di incontro caratterizzano la vita quotidiana molto più di quanto ogni singolo possa esserne consapevole. Talora si è soliti pensare che questi “ambienti” abbiano solo una consistenza fisica. Tuttavia, ripensando alle esperienze collettive ed individuali di migrazione e di viaggio, riflettendo sulla storia e ponendo attenzione alle situazioni di relazione di ogni giorno, è possibile riscontrare come altri “contesti” rivestano una funzione molteplice ed, insieme, particolare, concreta ed, allo stesso tempo, non solo metaforica.
Le Lingue, a riguardo, rappresentano un caso emblematico di tutto ciò, sostanziandosi, al contempo, sia in un modo di essere, sia in un vero e proprio spazio. Filosofi, linguisti e sociologi hanno evidenziato come ogni Idioma sia assimilabile ad una «vecchia città», ad un ambito all’interno del quale è possibile riscoprire una «forma di vita» peculiare: le parole, infatti, «raccontano» l’identità, lo spirito e la storia dei singoli e delle collettività. Ma oltre ad essere un luogo di memoria, le Parlate rappresentano anche un ambito di relazione, circostanza tanto più evidente per quanti si trovano a fare esperienza di migrazione, costretti ad allontanarsi dal proprio contesto di nascita. Storica è rimasta l’affermazione di Luigi Settembrini, il quale, riferendosi all’Italiano, ha sottolineato come per chi «ha perduto patria e libertà e va disperso pel mondo, la lingua gli tiene luogo di patria e di tutto». Un concetto che sembra riecheggiare anche in un detto emblematico del Sardo, «Chie no at logu no est in logu – chi non ha un luogo non è in nessun luogo». In questo senso possiamo dire che “chi ha una Lingua ha una “patria”, possiede un luogo del cuore“.
Ogni Parlata rappresenta, quindi, una ricchezza da promuovere e da tutelare. Una realtà che, proprio in quanto espressione di identità e di cultura, è un qualcosa che strutturalmente, fin tanto che è vitale, è capace di evolversi e di relazionarsi anche oltre i propri “confini”. Ed ogni Lingua, perché sia viva, necessita di un rapporto tra persone che la parlino: senza il fondamento delle relazioni umane, infatti, Essa non può esistere.Continua a leggere →

Programma del Convegno “Limba sarda deris et oe”

locandina convegno
Locandina del Convegno.

Il Circolo “Su Nuraghe” di Biella Vi invita al Convegno nazionale La Lingua sarda ieri e oggi, “Sa Limba sarda deris et oe“. Percorsi, testimonianze, studi tra lingue romanze alpine, parlate locali e lingue non autoctone presenti in Piemonte e Valle d’Aosta.

Sabato 26 novembre 2011

Ore 8.30 – sale di Su Nuraghe – 1a Sessione – apertura lavori
Le Lingue minoritarie: problematiche e Istituzioni
Saluto del Sindaco di Biella, dott. Donato Gentile
Saluto della Regione Sardegna, On. Sergio Milia
Saluto della Regione Piemonte, dott. Lorenzo Leardi
Saluto della Diocesi di Biella, mons. Gabriele Mana
Presiede: prof. Tito Orrù
Introduzione: dott. Battista Saiu

Relazioni
Antonio Gioseffi – Vicepresidente di Vatra Arbëreshe -L’esperienza di dieci anni della Legge Regione Piemonte 482/99, le lingue storiche al di fuori dai territori originari
Saverio Favre – Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta – Iniziative a tutela delle minoranze linguistiche in Valle d’Aosta
Cristiano Becciu – Funzionario Regione Autonoma Sardegna,”Limba sarda comuna”: bandiera insieme ai gonfaloni

Pausa – Coffee Break – CumbiduContinua a leggere →

Tombolone a Su Nuraghe, in una sorta di famiglia allargata

Tombolone di Natale
Famiglie riunite per il Tombolone di Natale a Su Nuraghe di Biella.

L’annunciato Tombolone di Natale ha animato i locali di Su Nuraghe di Biella la sera di Sabato 19 novembre. La nuova edizione, con la posta in palio di centinaia di premi, donati e messi a disposizione dagli stessi associati, ha accompagnato una serata di serenità e di allegria.
Nel dono, nell’atto scambievole e ricambiato della gratuità e del ricevere, si alimentano e si rafforzano legami sociali profondi. Conosciuto fin dall’antichità, l’istituto del “dono-controdono”, il rito dello scambio di regali che raggiunge il suo apice nel periodo antecedente il Natale e le feste di fine anno, conserva anche nel tempo presente tutto il suo lustro, mai scalfito dal trascorrere dei millenni, restando, comunque, sempre un modo di instaurare e irrobustire rapporti amicali, economici e sociali. È risaputo come anche ai nostri giorni, in occasione di momenti di festa familiare come nascite, matrimoni o battesimi, spesso correlati e sovrapposti con le ricorrenze del calendario liturgico cristiano, quali Pasqua e Natale, si scambino doni, sospendendo, in una sorta di “epoché”, le molte piccole controversie che immancabilmente accompagnano la vita di relazione, tanto maggiori, quanto più intensa è la frequentazione.
La vita associativa di Su Nuraghe, una sorta di famiglia allargata, partecipa, così, delle dinamiche sociali tra le quali si riscontra quella citata del dono-controdono. Proprio come nel caso del Tombolone di Natale, evento cui partecipano intere famiglie, ricomposte, proprio in questa occasione, con entrambi i coniugi e i figli, riuniti, per una sera, davanti a cartelle di numeri, insensibili al richiamo della televisione e altre distrazioni individualizzanti del tempo presente.Continua a leggere →

“De domo in domo”, il territorio biellese visto con cuore sardo

Castagnata di Castellengo
Alcuni partecipanti alla Castagnata di Castellengo.

Nel pomeriggio di domenica 13 novembre, si è svolto un singolarissimo incontro, occasione data spontaneamente dalla “Castagnata a Castellengo“, su proposta e organizzazione diretta dei Soci di Su Nuraghe di Biella.
Si inaugura, così, “De domo in domo“, di casa in casa, un nuovo ciclo di iniziative partendo dalla bellissima casa di Rita Pistori, situata a Castellengo, sui primi contrafforti a Sud della Baraggia di Candelo, là dove l’altopiano baraggivo cede il posto alla pianura che si estende da Cossato verso il Vercellese e il Novarese.
La giornata tersa e splendida ha offerto uno spettacolo affascinante, segnato dal selvaggio boschivo di roveri e castagni a Nord e, a Sud, dalle geometrie dei coltivi. Poco distante dalla casa, i segni antichi della maestosa rocca di Castellengo ai piedi della quale vigila la pieve romanica intitolata ai Santi Pietro e Paolo con annesso il curatissimo piccolo cimitero.
Un’occasione eccezionale offerta ai Sardo-alpini, alla scoperta della natura e del territorio biellese, visto da un punto di osservazione spettacolare: “casa Pistori” messa a disposizione dei Soci di Su Nuraghe.Continua a leggere →

Biella e Pozzomaggiore, campane a morto per Pietro Foddanu

Pietro FoddanuStamane, alle 8, all’Ospedale di Biella, è morto Pietro Foddanu, nato a Biella nel 1924. Lascia la moglie Anita e i figli Valentina, Elena e Gianmaria.
Domenica, 13 novembre, alle ore 17.30, nella chiesa parrocchiale di San Paolo in Biella verrà celebrato il Santo Rosario. I funerali si svolgeranno nella stessa chiesa Lunedì, 14 novembre, alle ore 10.00. La cara salma verrà tumulata nel cimitero urbano per divenire terra della terra in cui è nato.
Durante i funerali, a Biella e a Pozzomaggiore (Sassari), suo paese di origine, contemporaneamente verranno suonate le campane per accompagnarlo nell’ultimo suo viaggio.
Pietro era figlio di Maria Pasqua Pischedda e di Gianmaria, trasferitosi sotto il Mucrone subito dopo il Primo Conflitto Mondiale come comandante le carceri al Piazzo. Compiuti gli studi primari a Biella, Pietro frequenta il Liceo Artistico Statale di Brera, a Milano, e il Politecnico, a Torino, dove si laurea in Architettura.
Conosciutissimo in città, trascorre a Biella tutta la sua vita, insegnando sia all’Istituto per Geometri che all’ITIS Quintino Sella. Svolge la sua attività professionale partecipando alla realizzazione e alla costruzione del Villaggio La Marmora, il nuovo quartiere sorto a partire dagli anni Sessanta del Novecento, a Sud-Ovest della città; unitamente ad altri architetti, restaura importanti monumenti storici come la “Casa della Sindone” in Costa del Vernato e la quattrocentesca “Casa su travi con travi in legno” in Piazza Mario Cucco, nel borgo medievale del Piazzo.Continua a leggere →